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“Ai Weiwei: Never Sorry”, il film sull’artista e dissidente cinese Ai Weiwei

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Feltrinelli e P.F.A. Films hanno acquisito i diritti per l’Italia di “Ai Weiwei: Never Sorry”, il documentario che la giornalista e filmmaker Alison Klayman – al suo esordio nel lungometraggio – ha dedicato ad Ai Weiwei, al tempo stesso l’artista più celebre della Cina contemporanea e una delle voci critiche più osteggiate del Paese, detenuto illegalmente per 81 giorni nel 2011, un vero simbolo del dissenso contro il regime di Pechino.

Il film, presentato alla Berlinale e premio speciale della giuria al Sundance Film Festival 2012, sarà distribuito al cinema in collaborazione con Biografilm e poi in homevideo nella collana Feltrinelli Real Cinema.

“Ho voluto girare un film su Ai Weiwei per raccontare un artista disposto a correre ogni rischio per spingere la società ad affrontare i propri difetti – spiega Alison Klayman – Ma Never Sorry non è un film solo su Ai Weiwei: spero che porti gli spettatori a interrogare se stessi su qual è la propria visione per un futuro migliore, su cosa sarebbero disposti a rischiare per potersi esprimere liberamente”.

La vita di Ai, nato nel 1957 e figlio dell’intellighenzia rivoluzionaria, scorre spesso in parallelo con il corso della moderna storia cinese: nel 2008 la denuncia delle Olimpiadi ne fa – agli occhi del governo di Pechino – un oppositore. Posizione che si “aggrava” a seguito delle sue indagini sul terremoto dello Sichuan, che nel maggio dello stesso anno causa oltre 5mila vittime tra i giovani e giovanissimi studenti delle scuole della regione.

Il film inizia nel dicembre 2008, quando Ai inizia le sue indagini e il controllo del governo si fa più forte, fino all’aggressione della polizia dell’agosto 2009, a seguito della quale – un mese dopo – deve subire un intervento chirurgico d’urgenza a Monaco, dove sta allestendo la sua prima grande mostra personale in Occidente. Questa prova tangibile della brutalità della polizia è giustapposta alla commovente installazione “Remembering”, composta da 9mila zainetti che ricordano gli studenti vittime del terremoto. La ricerca di giustizia porta Ai a frequenti viaggi nella capitale dello Sichuan, durante la quale è sorvegliato da agenti in borghese. Contemporaneamente, continua l’ascesa della sua carriera artistica, che porta le sue opere fino alla Tate Modern di Londra e Ai Weiwei ad esporre nei più importanti musei del mondo.

 

 

 

 

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