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Arcipelago: “sembra incredibile” ma solo Polonia, assessore Santini e AFIC sostengono il festival

“Il dato paradossale dell’ultima edizione di Arcipelago 2012-Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini di Roma, in questi giorni in corso al Multisala Intrastevere, è che il festival è iniziato il 15 giugno senza avere avuto ancora alcuna notizia certa sui finanziamenti richiesti a suo tempo alle istituzioni pubbliche (e anche per questa ragione ha annunciato la chiusura al termine di questa 20esima edizione) ma può a tutt’oggi contare solo sul piccolo ma significativo sostegno economico del Polish Film Institute, cioè dell’equivalente polacco della Direzione Cinema del MiBAC”. E’ quanto hanno dichiarato gli organizzatori del festival.

“Un ente straniero, che ha naturalmente tra i suoi scopi istituzionali la promozione all’estero della cinematografia del proprio paese, – spiega il direttore artistico di Arcipelago, Stefano Martina – è dunque al momento l’unico finanziatore certo di un festival italiano. Sembra incredibile, ma è così”.

Per gli organizzatori di Arcipelago, comunque, il sostegno del Polish Film Institute non è l’unico motivo di soddisfazione, “per quanto cauta e moderata”. C’è infatti da registrare anche l’apprezzamento per il Festival, e la volontà di contribuire in modo significativo al proseguimento della sua opera di promozione dei nuovi talenti, pubblicamente manifestati dall’Assessore alla Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio Fabiana Santini in occasione dell’inaugurazione della rassegna, lo scorso 15 giugno. L’Assessore ha inoltre confermato il sostegno della Regione per il 2012 e si è inoltre detta disposta a discutere a breve le modalità per un rilancio di Arcipelago per il 2013.

“Si è trattato di un gesto e di una manifestazione di volontà – commenta Martina – che naturalmente abbiamo apprezzato e di cui ringraziamo l’Assessore. Pur mantenendo ferma la nostra decisione di terminare in ogni caso con il 2012 una lunga fase della storia di Arcipelago, per il quale sentivamo comunque da tempo la necessità di una ridefinizione del ruolo e dell’agire nel territorio delle ‘nuove immagini’, siamo certamente disponibili ad instaurare un rapporto di maggior collaborazione con la Regione e con chiunque dimostri di avere davvero a cuore il nostro festival e il suo lavoro per il cinema italiano a venire. E ci piacerebbe poter dire la stessa cosa anche a proposito delle altre istituzioni interessate (Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Direzione Generale Cinema e Assessorato alla Cultura di Roma Capitale), che invece non hanno manifestato finora altrettanto spirito di collaborazione nei nostri confronti. Siamo anzi molto preoccupati soprattutto dalla mancanza di notizie sulla graduatoria del bando di Roma Capitale per l’Estate Romana: a norma di legge, infatti, se anche fosse deliberato il finanziamento per il festival, questo dovrebbe essere ufficializzato non oltre l’inizio della manifestazione. Il che vuol dire che per noi ormai è perso. E anche se si tratta di un contributo poco più che simbolico – l’amministrazione capitolina, qualunque fosse lo schieramento che la guidava, ha sempre badato quasi scientificamente a tenere Arcipelago appena al di sopra della ‘linea di galleggiamento’, assicurandogli il minimo possibile dei fondi di volta in volta a disposizione – per noi avrebbe potuto fare la differenza”.

Sostegno convinto e forte solidarietà, al contrario, sono arrivati ad Arcipelago dall’AFIC-Associazione Festival Italiani di Cinema, di cui la manifestazione romana è membro fondatore. Con una raccolta di firme lanciata proprio il 15 giugno, l’AFIC, denunciando il “genocidio culturale” di cui è o rischia di essere vittima chiunque promuove e diffonde il cinema di qualità, ha lanciato un appello affinché il festival possa essere messo in condizioni di proseguire il suo lavoro. Ha dichiarato l’AFIC: “Il costo di Arcipelago, festival di risonanza internazionale certa e di qualità indiscussa, come dimostrano da anni i cineasti partecipanti e il pubblico che lo ama e lo sostiene, è di per sé un vero miracolo di saggezza e creatività gestionale. Lasciarlo morire è un autentico delitto di cui non vogliamo sentirci complici”.

All’appello appena lanciato hanno finora risposto – a titolo personale e non – decine di festival, filmmaker, e personalità del mondo del cinema tra cui Guido Chiesa, Chiara Caselli, Edoardo Winspeare, Anne-Ritta Ciccone, Antonietta De Lillo, Carlo Brancaleoni, Tilde Corsi, Stefano Chiantini, Marco Müller, Steve Della Casa, Davide Marengo, Michele Rho, Pier Giorgio Bellocchio e giornalisti tra cui Gianni Canova, Maria Pia Fusco, Giovanna Grassi, Nick Vivarelli, Gabiella Gallozzi, Franco Montini, Miriam Mauti, Boris Sollazzo, Erica Arosio, Fausto Gianì, Antonella Amendola, Ilaria Ravarino, Luca Mosso, etc…e molti altri che si stanno aggiungendo in queste ore.

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