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“Il Gemello” di Vincenzo Marra: la lettera scritta dal detenuto Raffaele Costagliola

Il film “Il Gemello” di Vincenzo Marra è stato presentato martedì 4 settembre 2012 alle Giornate degli Autori – Venice Day (in replica venerdì 7 settembre ore 22.30, sala Pasinetti). Nel corso della presentazione ufficiale tenutasi in Sala Darsena il testo è stato letto dal regista Marra alla presenza di Domenico Manzi detto Nico, capo delle guardie carcerarie di Secondigliano.

Di seguito il testo della lettera scritta da Raffaele Costagliola “il Gemello”, protagonista del film “Il Gemello”, e detenuto da 12 anni nel carcere circondariale di Secondigliano (Napoli).

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il “gemello”

Ciao caro amico fraterno,

chi giunge a te questa lettera è il tuo amico “Gemello” e subbito ti informo che sto bene e vado avanti come un “Gladiatore” xchè tu lo sai io non mi fermo d’avanti agli ostacoli che la vita mi mette d’avanti, ed è inutile dirti quando mi ha fatto piacere sentirti. Sono stato molto contento e soprattutto non vedo l’ora di poter girare un altro “film” e soprattutto voglio parlare con te per il mio futuro, xchè tu lo sai io sono un ragazzo molto sofferente e nella metà della mia vita lo passata qui dentro, e continuo ancora a restare qui dentro x gli errori fatti nel passato, però sono sempre stato consapevole delle mie azioni ed è giusto che pago per i miei errori, però posso anche dire che fino ad oggi non ho avuto l’opportunità di poter trascorrere qualche giorno con i miei cari e questo mi rammarica tutto, e soprattutto provo d’olore x non essere stato preso in considerazione del “Giudice di Sorveglianza” però io sono forte e sarò aspettare xchè il tempo mi darà ragione ed un giorno non molto lontano riuscirò anche a vedere il film, si xchè quello che ho fatto mi fa sentire d’avvero orgoglioso di me stesso, non xchè prima non mi sentivo orgoglioso di me stesso, apparte di quando facevo gli errori che non mi sentivo orgoglioso, invece dà quando ho partecipato ouri mi ai dato l’opportunità di farmi sentire fuori dà questo mondo, però solo con l’anima e la mente mi sentivo fuori dà questo mondo, ma poi dopo ritornavo ad essere d’inuovo un detenuto qualsiasi è cioè un numero, però dentro di me mi sentivo bene di ciò, di quello che stava facendo, e far sapere al mondo intero che anche chi fa gli errori ha tanti sentimenti, e soprattutto amiamo le nostre famiglie come loro amano noi, e come “Dio” perdona i loro figli dai peccati, anche le nostre famiglie ci perdonano, e quella speranza di essere perdonato, e soprattutto di starci vicini nei momenti difficili ci fanno sentire più vivi che morti, si xchè la galera e luogo di sofferenza e soprattutto luogo di morte e s’i non ai carattere non ni esci vivo, perciò il “Film” che ho voluto fare lo fatto col cuore e far vedere la purà realtà che noi detenuti non siamo quelli come ci possono immaginare la gente fuori, comunque vi posso dire con tutta l’anima che questo “Film” mi ha fatto riacquistare ancora più fiducia in me stesso xchè noi esseri umani abbiamo tutti una dote ed 1° qualità ma s’è non ti danno l’opportunità di metterti alla prova non potrai mai sapere, ed io ringrazio al mio caro amico “Vincenzo Marra” che ha creduto in me, e ripeto non vedo l’ora di farmi fare ancora altri documentari e Film, ma io no fiducioso delle persone che mi circondano e soprattutto credono in me, e possono darmi un futuro fuori dà questo mondo di sofferenza, ringrazio con vero cuore a tutte le persone che credono in me e soprattutto della mia vera interpretazione reale della vita che passo giorno dopo giorno qui dentro, in carcere c’è solo sofferenza e si vivo solo a metà, ma io so che fuori c’è la mia bellissima famiglia che mi aspetta e non vedono l’ora di ro poter riavere il loro figlio con loro. Ed io predo a Dio che me li fa tenere sempre vicino, e non mi farà avere una notizia che non ci potranno mai essere qua vicino a me, xchè qullo è il dolore più grande della vita, perciò io con tutti questi anni di carcere ho deciso di cambiare totalmente vita x non vivere con rimorsi e rimpianti xchè la mia famiglia non si piange quando non c’è più, ma si deve piancere x la gioia di quando sono vivi e vicino a te, perciò c’è sempre tempo di poter cambiare vita e modificare il proprio carattere, e soprattutto accontentarsi di quello che “Dio” ti offre, e non tornare mai più in questi luoghi di paura, e s’è puoi mettere alle persone che fanno gli stessi tuoi errori sulla strada giusta puoi dire sono stato in grado di poter salvare ed un altro figlio di “Mamma” e questo ti può solo far vivere molto più sereno di quando non lo sei mai stato, ed io mi sento orgoglioso di essermi recuperato dà solo, xchè al di fuori della mia famiglia nessuno non mi ha dato mai dato un consiglio buono, lo capito vivendo la mia sofferenza sulla mia pelle, ed affrontanto tutti gli ostacoli che la vita mi ha messo d’avanti, ed o ci stò riuscendo a superarli xchè volore è potere su s’è stessi. Ora concludo questa mia missiva e con grande affetto saluto il mio amico “Vincenzo Marra”, e tutti i suoi magnifici collaboratori, che hanno e credono ancora in me; E ringrazio tutte le persone che hanno ascoltato questa mia missiva con affetto il “Gemello”!

data il 29.08.2012

in fede
Costagliola Raffaele

 

 

 

 

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