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Nuovo IMAIE: presidente Miccichè, “indispensabile fare chiarezza”. La cronistoria integrale della truffa al vecchio istituto.

Riceviamo e pubblichiamo.

Roma, 29 novembre 2012 – Lo scorso 26 novembre è stata diffusa dalla stampa la notizia che il PM della Procura di Roma, dottor Tescaroli, ha chiuso le indagini che riguardano il vecchio IMAIE, chiedendo il rinvio a giudizio di 205 persone che – spacciandosi per artisti o “inventandosi” produzioni mai realizzate – avrebbero rubato o tentato di rubare, tra il 2007 ed il 2008, soldi all’IMAIE, con la compiacenza o direzione di persone che erano all’epoca molto vicine ai centri decisionali dell’ente.

Il Presidente del Nuovo IMAIE, Andrea Miccichè, ha ritenuto pertanto opportuno ripercorrere la cronistoria di quanto accaduto, nella speranza di far chiarezza su tutta questa vicenda:

– Il 25 ottobre 2007 il Consiglio di Amministrazione dell’IMAIE incarica il Direttore Generale di presentare denuncia presso la Procura della Repubblica per il reato di truffa ai danni dell’IMAIE, con il voto favorevole di tutti i presenti e con soli tre astenuti (nessun voto contrario). Erano state, infatti, riscontrate dagli uffici numerose irregolarità nella documentazione presentata per la richiesta di finanziamento ex art. 7 L. 93/92, tra cui la contraffazione dei bollini SIAE, la fatturazione da parte di società non esistenti, l’indicazione di spettacoli mai realizzati.

– Il 2 novembre 2007 viene depositata la denuncia.

– Il 5 maggio 2008 il Presidente in carica, Sergio Perticaroli, rassegna le dimissioni.

– Il 21 maggio 2008 viene eletto Presidente Edoardo Vianello.

– Il 21 luglio 2008 la maggioranza dei consiglieri di amministrazione (4 artisti della area audiovisiva e 5 rappresentanti di nomina sindacale su 6) si dimettono per le difficoltà emerse da diversi mesi a svolgere gli adempimenti previsti: riforma dello statuto, regolamento di iscrizione mai approvato e conseguente mancata ammissione di oltre 1.200 aventi diritto richiedenti, ritardi nei pagamenti a causa di mancata approvazione dell’ordinanza di ripartizione.

– Il 21 agosto 2008 l’Assemblea dei Delegati procede alla sostituzione dei consiglieri dimessi, con una procedura che il Tribunale di Roma successivamente valuta irregolare: i consiglieri sostituti vengono, infatti, votati ed eletti da 9 delegati dei soci dell’area audiovisiva su 30 aventi diritto al voto, convocati senza delibera consiliare per il 21 agosto 2008, contrariamente a quanto previsto dallo Statuto.

– Il 20 gennaio 2009 il Tribunale di Roma sospende la delibera di nomina dei consiglieri di amministrazione dell’area audiovisiva eletti il 21 agosto 2008, a seguito del ricorso presentato da alcuni consiglieri di amministrazione e delegati dei soci dell’area audiovisiva. Ciò nonostante, ai delegati dei soci continuerà ad essere negata la possibilità di rieleggere le proprie rappresentanze nel C.d.A.

– Il 18 febbraio 2009 viene notificato all’istituto l’avvio della procedura di estinzione.

– Il 30 aprile 2009 è emesso il provvedimento di estinzione dal Prefetto di Roma. Tutti i componenti del C.d.A. si dichiarano contrari all’estinzione, ma vengono proposte due distinte posizioni: una prima, che avrà il sopravvento e che è sostenuta dalla maggioranza dei componenti e dal Presidente, che ritiene di ricorrere al TAR, contro il provvedimento del Prefetto; una seconda, che non prevarrà, che ritiene che un’azione di salvataggio credibile passi attraverso le dimissioni dei componenti degli organi e l’avvio, con un commissariamento, del risanamento dell’IMAIE.

– Il 21 maggio 2009 il provvedimento di estinzione viene sospeso dal TAR del Lazio.

– Il 28 maggio 2009 il Prefetto reitera il provvedimento di estinzione, illustrando meglio le ragioni a sostegno dello stesso, come richiesto dal TAR. Il medesimo Prefetto denuncia la situazione di paralisi ed incapacità di autogoverno di IMAIE, evidenziando tanto l’inadeguatezza della struttura dell’Istituto a raggiungere i propri fini statutari quanto le lacune della cornice legislativa che ne regola l’attività. Il Prefetto definisce l’estinzione dell’IMAIE l’unico percorso praticabile per consentire la liquidazione dei diritti accumulati e garantire il ripristino delle condizioni necessarie ad una efficace tutela dei diritti degli artisti sanciti dalla legge.

– Il 18 giugno 2009 il TAR nuovamente sospende il provvedimento di estinzione.

– Il 14 luglio 2009 il Consiglio di Stato, riforma la decisione del TAR e conferma il provvedimento di estinzione.

– Il 28 maggio 2010 il TAR respinge definitivamente il ricorso contro l’estinzione, che viene dunque confermata.

– Tra l’autunno e la primavera del 2010 vengono avviati numerosi incontri, anche presso sedi istituzionali, tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e numerose associazioni di categoria degli artisti, al fine di individuare la migliore soluzione normativa, in considerazione della avvenuta estinzione dell’IMAIE e dell’interesse della categoria al mantenimento del diritto all’equo compenso.

– Il 29 giugno 2010, l’Assemblea del Senato approva in via definitiva la conversione del decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali, che all’art. 7 prevede la costituzione del Nuovo IMAIE.

– Il 12 luglio 2010 nasce a Roma il Nuovo IMAIE costituito da artisti sia del settore musicale che audiovisivo e da associazioni che rappresentano almeno 200 artisti professionisti alla presenza delle maggiori organizzazioni sindacali e che annovera, nel proprio Comitato Consultivo, le principali associazioni di categoria degli artisti.

– Il 23 novembre 2011, dopo che i Ministeri vigilanti hanno approvato i relativi regolamenti, il Nuovo IMAIE apre finalmente le porte delle iscrizioni e provvede ai primi pagamenti. Nell’arco di circa due anni di attività il Nuovo IMAIE stringe accordi con oltre 90 utilizzatori, mette on line tutto il proprio repertorio audio e video, crea un sito attraverso il quale tutti gli artisti, iscritti o meno, possono seguirne l’attività, contiene i costi di gestione al punto tale da poter istituire – per la prima volta – un fondo di solidarietà per tutti gli artisti ultra sessantacinquenni indigenti.

– Il 26 novembre 2012 le principali agenzie di stampa danno notizia dell’avvenuta chiusura delle indagini riguardanti la truffa o tentata truffa perpetrata in danno dell’IMAIE, con la contestuale richiesta, da parte del PM Tescaroli della Procura della Repubblica di Roma, di 205 rinvii a giudizio di pseudo-artisti o artisti accusati di aver truffato o tentato di truffare l’IMAIE.

“Questa è la ricostruzione asettica di quanto accaduto – conclude il Presidente Miccichè – così come emerge dalla documentazione in possesso dell’Istituto e che è a disposizione di tutti gli artisti. Credo sia giunto il momento di considerare i fatti come appartenenti al passato, di lasciarli alle nostre spalle, per poterne dare un giudizio storico. A distanza di anni, penso, in definitiva, sia giunto il momento di guardare ai fatti così come sono accaduti e di distinguere chi ha agito nel rispetto della legalità da chi invece ha strumentalizzato l’informazione per soddisfare i propri interessi personali”.

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