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I più bei film del 2012 secondo RB Casting

di Marilena Vinci

La TOP 10 dei film più belli usciti nelle sale italiane del 2012 e la TOP 5 degli italiani. 

Il 2012 è stato un anno di piena crisi economica in cui a soffrire sono stati anche i botteghini italiani e a farne maggiormente le spese, nonostante l’ottima qualità di alcuni film, è stato più di tutti il cinema made in Italy. A dispetto degli importanti riconoscimenti internazionali ottenuti da film come “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, vincitore dell’Orso d’oro alla 62° Berlinale, e “Reality” di Matteo Garrone, Gran Prix al Festival di Cannes, l’apprezzamento da parte del pubblico è stato molto contenuto e, in alcuni casi, fortemente ed immeritatamente sotto le aspettative (come è successo per esempio a “Bella Addormentata” di Marco Bellocchio). Proprio in virtù di ciò e per riscattare questi prodotti, alla nostra TOP 10 dei più bei film del 2012 (tra quelli usciti nelle sale di casa nostra) abbiamo affiancato un podio riservato agli italiani. Discorso a parte anche per i film d’animazione, per cui meritano una menzione speciale LE 5 LEGGENDE e RALPH SPACCATUTTO.
Questa non è una classifica dalle posizioni rigide, per alcuni film c’è davvero difficoltà a dire se siano piaciuti più o meno di quelli che li precedono, per cui preferisco sia considerata come una lista dei film imperdibili dell’anno che sta per finire.
Buona lettura e Buon 2013!

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TOP 10

1. E ORA PARLIAMO DI KEVIN di Lynne Ramsay. Un cazzotto allo stomaco, un film in cui si fondono potenza estetica ed emozioni forti, affrontando in maniera coraggiosa il tema della mancanza di istinto materno, della maternità e dell’assurdità della violenza. Magnifiche interpretazioni di Tilda Swinton, John C. Reilly ed un inquietante Ezra Miller.

2. HUNGER  di Steve McQueen. Arrivato in clamoroso ritardo nelle nostre sale cinematografiche (il film è del 2008), l’opera prima di McQueen deve la sua uscita italiana al successo del controverso “Shame”. Il film, che ha vinto la Camera d’Or a Cannes, racconta le torture nelle prigioni inglesi sugli irlandesi dell’Ira detenuti e lo sciopero della fame ad oltranza di Bobby Sands contro le inumane crudeltà del carcere. Protagonista un eccezionale Michael Fassbender dimagrito in maniera scioccante.

3. KILLER JOE  di William Friedkin. Un film che mescola noir, grottesco e dark comedy per raccontare la storia di un giovane che non esita ad assoldare un killer per far fuori sua madre e recuperare così una partita di droga. Tra i protagonisti gli ottimi Matthew McConaughey, Emile Hirsch e Juno Temple. Passato in concorso a Venezia nel 2011, il film ha delle scene cult come quella del pollo fritto con cui viene simulato un rapporto sessuale orale.

4. BALLATA DELL’ODIO E DELL’AMORE di Álex De la Iglesia. Pur non essendo perfetto è uno di quei film davanti a cui è impossibile essere indifferenti. Forte esteticamente, rimanda al genere horror pur non essendolo del tutto in senso classico. Ambientato nel declino della Spagna franchista, “Balada triste de trompeta” (questo il titolo originale) è un dramma cupo, una storia d’amore e vendetta che ha per protagonisti due clown. Vincitore a Venezia 2010 del Leone d’argento e dell’Osella per la sceneggiatura.

5. VITA DI PI di Ang Lee. Tratto dall’omonimo romanzo di Yann Martel, “Vita di Pi” è il vero film di Natale 2012. La storia, che ha più piani di lettura, è quella del naufragio di una sorta di arca di Noè a cui sopravvivono solo un ragazzo e una tigre del Bengala, costretti a convivere per moltissimi giorni su una zattera nel mezzo del Pacifico. Un film di forte presa empatica e di straordinaria potenza visiva, con un magnifico 3D e splendide inquadrature marine.

6. HUGO CABRET  di Martin Scorsese. Tratto dall’omonimo romanzo di Brian Selznick, il film è una dichiarazione d’amore alla settima arte e segna il debutto in 3D di Scorsese. La storia è quella di un orfano dodicenne che scopre la magia del cinema e contiene un ricco omaggio a George Méliès. Un grande cast che comprende Jude Law, Ben Kingsley, Christopher Lee e Sacha Baron Cohen.
5 premi Oscar “tecnici”.

7. SKYFALL di Sam Mendes. Il ritorno di James Bond per il 24° capitolo della saga di 007 è uno dei film più belli della serie, nonché dell’intero anno, per spettacolarità e non solo. Con “Skyfall” la celebre spia inglese cerca di proiettarsi al futuro senza dimenticare il passato. Da manuale di cinema l’incipit con immagini cartoonate dal sapore retrò.

8. BED TIME di Jaume Balagueró. Dopo aver confezionato il mockumentary horror “Rec”, il regista spagnolo firma un thriller di altissimo livello, tra i più riusciti degli ultimi anni. Ambientato ancora una volta in un condominio, il film racconta la storia di un portiere psicopatico che, non sopportando la felicità altrui, si accanisce contro una giovane e solare inquilina, introducendosi di nascosto ogni notte nella sua camera da letto. Ad alto tasso di suspance con incursioni horror.

9. MOONRISE KINGDOM di Wes Anderson. Presentato fuori concorso per l’apertura dell’ultimo Festival di Cannes, il film è un nuovo viaggio nel coloratissimo e fantasioso mondo di Anderson, che racconta la fuga d’amore di due adolescenti in mezzo ai boschi negli anni ’60. Bellissimi l’impianto vintage, dalle scenografie ai costumi, e l’insolita colonna sonora (da non perdere i titoli di coda). Cast di altissimo livello che comprende Edward Norton, Frances McDormand, Bruce Willis, Bill Murray e Tilda Swinton.

10. AMOUR di Michael Haneke. Potrebbe essere sottotitolato l’amore al tempo della morte, perché racconta la storia di due benestanti ottantenni in pensione (interpretari dagli eccellenti Jean-Louis Trintignant ed Emmanuelle Riva) sposati da tantissimi anni, che si trovano a dover fare i conti con la malattia e la morte. Con il rigore che da sempre lo contraddistingue, il regista austriaco ha portato sul grande schermo una storia d’amore bella e triste come poche, ma con estrema semplicità. Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes e Miglior film europeo agli European Film Awards.


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TOP 5 ITALIA

1. CESARE DEVE MORIRE di Paolo e Vittorio Taviani. Un docu-film in cui si mostra la realizzazione teatrale del “Giulio Cesare” di Shakespeare, andata in scena tra le mura di Rebibbia con alcuni detenuti del carcere romano. Un progetto difficile e coraggioso in cui si mescolano in maniera impeccabile finzione e vita e si stimola la riflessione sul ruolo salvifico dell’arte e sulla funzione del carcere.

2. REALITY di Matteo Garrone. Un altro film che, come il precedente, ha per protagonista un detenuto, Aniello Arena (in carcere per omicidio di stampo camorristico). La storia, ispirata ad un fatto realmente accaduto, è quella di un pescivendolo napoletano deciso a partecipare al Grande Fratello per cambiare vita. Dopo “Gomorra” Garrone conferma il suo talento con questo film che a Cannes gli è valso il secondo Gran Prix della Giuria.

3. E’ STATO IL FIGLIO di Daniele Ciprì. Una commedia nerissima e dal tono grottesco che ha segnato l’esordio registico in solitaria di Ciprì, per la prima volta senza lo storico partner Maresco. Tratto dal romanzo di Roberto Alajmo, il film racconta la storia di una famiglia palermitana in cui un grave lutto si trasforma in fortuna e poi di nuovo in tragedia. Un cast con le convincenti maschere di Toni Servillo e Giselda Volodi. Passato in concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia.

4. IO E TE di Bernardo Bertolucci. A quasi anni dieci anni di distanza dall’ultimo film, “The Dreamers”, il maestro Bertolucci è tornato a raccontare una nuova storia di giovani, in maniera delicata e toccante e con una strepitosa colonna sonora. Presentato fuori concorso a Cannes.

5. GLI EQUILIBRISTI di Ivano De Matteo. Un film toccante e attuale che racconta la difficile condizione dei padri separati sullo sfondo della crisi economica. Con un intenso e misurato Valerio Mastandrea, nel ruolo forse più riuscito della sua carriera, in cui riesce a fondere ironia e drammaticità. Passato in concorso nella sezione Orizzonti di Venezia.

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1 commento

  1. La cinematografia di quest’anno è molto singolare e significativa. Bisogna vedere i vari film sotto un aspetto non solo critico ma asetticamente, cioè cercare di capire i diversi registi cosa hanno voluto far comprendere, i loro vari messaggi.
    A me personalmente piacciono più di uno se non quasi tutti.
    giulio da Napoli

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