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Il caso Miss Italia: Patrizia Mirigliani alla stampa, “Comunicazione ufficiale di Rai 1 solo a maggio”

La presidente di Miss Italia: “Auspichiamo un incontro con la dirigenza” 

Roma, martedì 14 maggio 2013 – “Voglio cominciare dicendo che sono stupita e incredula per quanto si è verificato nell’ultimo mese. Ci tengo a fare delle precisazioni per correttezza verso i miei collaboratori che stanno svolgendo regolarmente le selezioni di Miss Italia, verso le ragazze iscritte e il pubblico che segue il Concorso”. Così Patrizia Mirigliani introduce la conferenza stampa di questa mattina con i giornalisti convocati a Roma, presso l’Hotel Majestic di Via Veneto, per parlare del “caso Miss Italia-Rai1”. Accanto a lei la Sen. Silvana Amati, membro dell’ufficio di presidenza del Senato della Repubblica, l’avv. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, le Miss Italia 2000 Tania Zamparo e 1996 Denny Mendez.

La Sen. Silvana Amati ha annunciato di aver presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dello Sviluppo Economico chiedendo di verificare le motivazioni che hanno portato la Rai ad interrompere il rapporto con Miss Italia. In particolare, chiede la Senatrice, che vengano valutati “costi e guadagni delle ultime trasmissioni del Concorso, così da rendere più trasparente e comprensibile l’intera vicenda, con riferimento in particolare ai mancati incassi della pubblicità, delle sponsorizzazioni e del televoto che la manifestazione ha garantito alla Rai fino all’edizione 2012”. La Senatrice chiede, infine, “quali iniziative il ministero intende assumersi per assicurare che una trasmissione molto popolare continui ad essere accessibile alle famiglie italiane e per garantire al Servizio Pubblico i diritti di trasmissione, evitando che questa scelta comporti un guadagno e un vantaggio per la concorrenza”.

Patrizia Mirigliani ha ribadito che Rai 1 ha comunicato ufficialmente la rinuncia a Miss Italia all’inizio di maggio, e non prima, creando al Concorso una situazione di gravissimo disagio. “In un momento di crisi come questo – dice – provocare tali problemi a Miss Italia, che è così radicata sul territorio e che dà lavoro a tante persone, è una cosa estremamente scorretta. Una donna come me, che lavora seriamente e onestamente per le donne merita rispetto. Meritavo un incontro con la dirigenza per ragionare sulle problematiche in essere: costi, linea editoriale. Penso che questo genere di rispetto sia dovuto ad una donna la cui famiglia lavora da 25 anni con la Rai. Anche se ringrazio Lucio Presta per essersi occupato di ciò, egli non era legalmente autorizzato a ricevere una comunicazione di questo tipo. La mia macchina oltre tutto, la Rai lo sa, riparte immediatamente dopo l’elezione della Miss Italia. Sulla base di questo ci voleva ancor più correttezza. Voglio ricordare che circa 10 anni fa mio padre è stato contattato da Mediaset, profondamente interessata ad avere Miss Italia sulle sue reti, ed ha rifiutato per rimanere con la Rai. Questa è correttezza, e questa correttezza io, come donna, la richiedo”.

E ancora: “Ho letto in queste settimane informazioni parziali ed anche abbastanza screditanti nei confronti del mio marchio. Le dichiarazioni venivano da ‘fonti autorevoli della Rai’ ma mai riconducibili ad un dirigente fisico. Perché queste persone non hanno parlato, presentandosi con nome e cognome, di una questione sulla quale da gennaio (scrive Giancarlo Leone nella sua lettera pervenuta il 2 maggio) la Rai ha preso una posizione definitiva? Il comune di Montecatini, tra l’altro, tramite il suo sindaco Giuseppe Bellandi, era in contatto con Rai 1 anche per l’edizione 2013”.

L’Avv. Carlo Rienzi ha annunciato la collaborazione tra Miss Italia e l’Associazione Utenti Audiovisivi del Codacons sul progetto di uno sportello anti-stalking che verrà presentato nel corso di un Convegno, patrocinato dal Senato della Repubblica, il 20 maggio a Palazzo Marini (Camera dei Deputati).
Poi sulla vicenda Rai: “Siamo felici di apprendere che finalmente la coerenza è sbarcata in Rai – ha dichiarato ironicamente in riferimento alla mail con cui il direttore Leone afferma di ritenere Miss Italia “non coerente con i progetti di rete” – perché tale coerenza non si è vista quando l’azienda ha pagato centinaia di migliaia di euro calciatori per la partecipazione a programmi televisivi, o quando ha scelto di trasmettere in diretta eventi di ‘rilevante valenza sociale’ come il matrimonio di Valeria Marini. E sempre per una questione di coerenza, ci aspettiamo adesso dal Direttore Leone la cancellazione dal palinsesto di quei programmi non conformi ai progetti di rete”.

Patrizia Mirigliani ha poi citato tutti gli sponsor del Concorso che hanno investito nella pubblicità di Rai 1 durante l’edizione 2012 e ha parlato degli ascolti degli ultimi anni, di tutto rispetto a confronto con altri programmi della rete. Non è dunque un problema di share. “L’Avv. Rienzi ha toccato un punto cui tengo molto – prosegue la Patron – sono dieci anni che il Concorso abbraccia temi sociali che mi stanno particolarmente a cuore. Due anni fa ho iniziato una campagna contro l’anoressia portando avanti il concetto di una bellezza forme morbide che ha avuto un grande eco e plauso da parte della stampa. Alle finali mi viene detto, da alcuni dirigenti, che queste miss (con la taglia 44!) sono ‘troppo grasse per essere presentate in tv’ ”. Mirigliani conclude: “Auspichiamo un incontro con il direttore di Rai 1 per ottenere da parte dell’azienda un ripensamento sul progetto Miss Italia 2013”.

Denny Mendez e Tania Zamparo hanno criticato la decisione della Rai, sostenendo le ragioni dell’organizzatrice, poiché il concorso – ha detto la Zamparo, oggi giornalista – rappresenta un “modo pulito per le ragazze di entrare, non solo nello spettacolo, ma anche nel mondo del lavoro. Ancora oggi, dopo 13 anni, sono stimata anche per essere stata Miss Italia, come se da quella esperienza fossi uscita rafforzata”. “Miss Italia è l’Italia – ha aggiunto Denny Mendez – è un simbolo di popolarità, delle certezze che mancano altrove, e la mia elezione costituisce un simbolo importante per questo nostro Paese”.

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