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AGPCI e il criterio di sostenibilità ambientale

Quest’anno per la prima volta il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha inserito il parametro legato all’eco-sostenibilità nella realizzazione del film tra i criteri che favoriscono l’erogazione del contributo ministeriale alla produzione cinematografica.
Si tratta di un primo significativo passo volto ad indirizzare l’attuale legislazione verso il tema della sostenibilità, purtroppo ancora scarsamente considerato.

La questione, molto dibattuta e caldeggiata da AGPCI – Associazione Giovani Produttori Cinematografici Indipendenti – è stata prontamente accolta dalla Direzione Generale Cinema, che ha reputato importante l’introduzione del suddetto parametro a partire dal 2013.

Nella voce Valutazione tecnica del film compare infatti l’utilizzo di tecnologie finalizzate alla minimizzazione dell’impatto ambientale: il Ministero consiglia di presentare tra i documenti anche un preventivo relativo al costo della certificazione di impatto ambientale, che sarà successivamente verificato da appositi organismi.
A livello internazionale esistono già delle certificazioni quali l’italiana Edison Green Movie e il British Standard 8909 che possono garantire al Ministero l’applicazione di tecnologie quali, ad esempio, i gruppi elettrogeni a pannelli solari e i materiali riciclabili.

L’introduzione di questo criterio permette di focalizzare l’attenzione del settore sul tema della sostenibilità, oltre a favorire la ricerca e l’innovazione tecnologica.
Alla luce degli obiettivi internazionali di riduzione delle emissioni per salvaguardare l’ambiente, l’AGPCI invita tutte le associazioni di categoria a fare sistema e lavorare in sinergia: è bene infatti che tutta la filiera cinematografica si prepari e possa contribuire a definire gli obblighi di legge, anticipandone i tempi, per il bene del pianeta e dell’uomo.

 

 

 

 

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