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Paolo Genovese: le differenze? Sono “Tutta colpa di Freud”

Foto dal set

Roma, 23 Settembre 2013 – Quarta settimana di riprese da oggi per “Tutta colpa di Freud”, la nuova commedia di Paolo Genovese (già regista di “Immaturi” 1 e 2 e “Una famiglia perfetta”).
Il film, che parte da un soggetto firmato assieme a Leonardo Pieraccioni e Paola Mammini, racconta la vicenda di un analista alle prese con i problemi amorosi e le identità sessuali delle tre figlie: una libraia innamorata di un ladro di libri sordomuto, una lesbica che vuole diventare etero e di una diciottenne innamorata di un uomo molto più anziano.
Nel cast Marco Giallini, nei panni del padre psicanalista delle figlie Vittoria Puccini, Anna Foglietta e Laura Adriani, e anche Alessandro Gassman, Claudia GeriniVinicio MarchioniAlessia Barela e Daniele Liotti.

“Quello che mi piace sottolineare è il filo rosso che accomuna queste tre storie – dice Paolo Genovese – ed è la differenza. La differenza d’età, ad esempio, quella sulla propria inclinazione sessuale e la grande differenza di condizione sociale che si stabilisce tra un udente e un non udente. Ecco, l’idea era di raccontare con leggerezza ma non superficialità queste tre realtà un po’ al margine”.

 

A proposito di psicanalisi gli attori del film confessano così il loro rapporto con la scienza: per Giallini “Nessuno ha idea di cosa sia, ma mi piace la foto di Freud con la barba”; Gassman confessa: “Ho fatto quella freudiana, quella junghiana e quella transazionale, che al momento mi ha aiutato a superare gli attacchi di panico”.
Marchioni sostiene “che questo mestiere ti porta ad essere un po’ psichiatra. Devi esserlo per forza per entrare nel personaggio”.
Anche Anna Foglietta ammette di essere stata “per un breve periodo da un analista per combattere gli attacchi di panico; posso dire che tutti dovrebbero fare analisi, perché è una forma d’amore verso sé stessi”. Concorda Claudia Gerini, che considera l’analisi “un regalo che uno si fa” e racconta di aver “fatto analisi junghiana e per poi passare ai cognitivisti”.
Nessuna esperienza in merito, invece, per Vittoria Puccini che però non esclude di poterlo fare un giorno: “mi incuriosisce, non ho paura di guardarmi dentro, né mi spaventa farmi guidare da un altro in questo percorso”.
Più ironico il regista Genovese che dice: “Non sono mai stato in analisi perché temo di non trovare nulla, preferisco rimanere nell’illusione di essere complesso”.

Ambientato tra Roma e New York, “Tutta colpa di Freud” sarà nelle sale dal 23 gennaio 2014, distribuito da Medusa.

 

 

 

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