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Presentato al TFF il nuovo listino di Luce-Cinecittà: oltre 30 titoli per il 2014

Torino, 28 Novembre 2013 – Presentato oggi al Torino Film Festival il nuovo listino di film documentari di Luce-Cinecittà per la diffusione nelle sale. Oltre 30 titoli per tutto il 2014 con una line-up che vede maestri e autori affermati del nostro cinema accanto a nuovi autori e firme importanti del cinema del reale, con i loro nuovi lavori spesso realizzati anche con immagini del grande Archivio Storico Luce.

Tra questi, Gianni Amelio, che con “Felice chi è diverso” racconta un viaggio in Italia nel mondo dell’omosessualità attraverso memorie e testimonianze di chi ha vissuto gli anni repressivi del fascismo e del dopoguerra; ed Ermanno Olmi, che in “L’Uomo e gli uomini” racconta il percorso personale di Carlo Maria Martini. Torna Costanza Quatriglio, dopo i successi di “Terramatta” e “Con il fiato sospeso” con “Triangle”, una parabola sugli aspetti materiali e psicologici della condizione operaia nel ‘900 e sulla grande età delle lotte per i diritti. Wilma Labate mostra il singolare incontro e confronto, denso di sorprese e humour, tra una prostituta e una dozzina di giovani allievi di una scuola di scrittura in “Qualcosa di noi”. Direttamente da Torino, il film rivelazione in concorso “Il treno va a Mosca” di Ferrone e Manzolini, e “Wolf” di Claudio Giovannesi dal concorso italiana.doc. E ancora la storia della “Rapina all’italiana” di Renato De Maria, ritratto corale di un lato oscuro del Paese e delle sue trasformazioni sociali, il viaggio/racconto della carriera e delle vite di Paolo e Vittorio Taviani in “La passione e l’utopia” di Mario Canale, i lavori di Ernesto Galli della Loggia e quello di Felice Farina sulla nostra storia politica recente, e i nuovi film di firme note del nostro cinema del reale come Gianfranco Pannone, Agostino FerrenteGiovanni Piperno, Folco Quilici, e l’interessante progetto “9X10 Novanta”, con il quale Istituto Luce-Cinecittà, che nel 2014 festeggia i novant’anni, chiama nove registi emergenti a confrontarsi, smontare e ricreare le immagini dell’Archivio Luce in 10 piccoli film.

“I documentari possono aiutare le sale a ritrovare autonomia, creatività e un rapporto rinnovato con il pubblico. Sentiamo tutti che la sala cinematografica può tornare ad essere il punto d’incontro e di confronto della società italiana mentre essa s’interroga sul suo passato e sul suo futuro. Crediamo che un’offerta qualificata di documentari, di cinema del reale, sia una componente essenziale di questa riappropriazione”, si legge nell’introduzione del listino Luce, che come distributore e produttore tra l’altro nel 2013 ha ottenuto i due più importanti premi del cinema italiano con due documentari: il David di Donatello con “Anija” di Roland Sejko e il Nastro d’argento con “Terramatta” di Costanza Quatriglio.

 

 

 

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