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“La mia bella famiglia italiana” in onda su Rai 1 il 17 Febbraio

IMG_9562_Chiara-PaoliKarin-ProiaAlessandro-PreziosiTanja-WedhornNunzia-SchianoPatrick-Molleken_foto-di-Luisa-Cosentino1Andrà in onda il 17 Febbraio 2014 su Rai 1, il film tv diretto da Olaf Kreinsen “La mia bella famiglia italiana”, con Alessandro Preziosi, Tanja Wedhorn, Karin Proia, Chiara Paoli, Nunzia Schiano e Patrick Mölleken.

Inizialmente annunciato come “Il ritorno”, “La mia bella famiglia italiana” è un tv movie che rientra in un articolato progetto di coproduzione tra Rai Fiction, Rowboat Film, Beta Film per Rai 1 e ZDF. Realizzato da Dog’s Life, società che ha alle spalle altre importanti collaborazioni con produzioni televisive tedesche, il film è stato girato in Puglia con il contributo di Apulia Film Commission.

Note di produzione
La scelta di raccontare questa storia nasce dalla volontà di seguire l’evoluzione del concetto di “famiglia”, oggi alle prese con una sempre più ampia mobilità delle persone e degli affetti. A differenza delle precedenti migrazioni di italiani all’estero, in questi ultimi anni a lasciare l’Italia non è più soltanto la manodopera in cerca di lavoro nei cantieri e nei ristoranti, ma anche, complice la crisi, i cosiddetti “cervelli” che si muovono inseguendo mercati più ampi e società più aperte dove poter esprimere il loro talento. E proprio dalla famiglia e dal successo professionale conseguito in Germania dallo scienziato Paolo Sanseviero, prende le mosse la nostra storia che si dipana, seguendo il ritorno in Italia del nostro protagonista. La regia si concentra così sul dialogo tra ciò che Paolo ha costruito all’estero, fatto di soffuse atmosfere nordiche e sobrietà mitteleuropea, e la realtà sociale in cui è immersa la famiglia di origine, il cui tessuto è punteggiato da tempestosi affetti e misteriosi silenzi. Così ci racconta la tensione e lo scontro tra culture e sensibilità che, all’inizio, sembrano inconciliabili. Un ruolo narrativo non secondario è rappresentato dall’ambientazione pugliese: è la “terra” qui vissuta come naturale estensione dell’identità familiare, qualcosa di indissolubile che permea la natura dei caratteri umani. Terra che è anche ricchezza e fatica, memoria familiare e dannazione, qualcosa dal quale fuggire ma su cui pesa la nostalgia per luoghi carichi di aspra bellezza.

 

 

 

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