Home Uncategorized Ciak, si gira a Roma! “La macchinazione” di David Grieco su Pasolini

Ciak, si gira a Roma! “La macchinazione” di David Grieco su Pasolini

Con Massimo Ranieri, Libero De Rienzo, Roberto Citran, Milena Vukotic, Matteo Taranto, François Xavier Demaison e Alessandro Sardelli

La-macchinazione-Immagine-di-Nicola-Verlato-creata-per-il-film-387383

Iniziano oggi, martedì 1 luglio a Roma, le riprese del film “La macchinazione” di David Grieco su Pier Paolo Pasolini.

Nel 2015 saranno passati quarant’anni dalla scomparsa di Pasolini, eppure il suo omicidio è ancora uno dei misteri italiani più discussi. Quando il 2 novembre del ‘75 il corpo senza vita di Pasolini fu trovato all’Idroscalo, David Grieco fu tra i primi a giungere sul posto insieme al medico legale Faustino Durante. Grieco aveva cominciato a lavorare nel cinema giovanissimo proprio con Pasolini e i due erano legati da profonda amicizia; a lui la famiglia chiese di scrivere la memoria di parte civile del primo processo per l’omicidio.

“La macchinazione” racconta gli ultimi tre mesi di vita di Pasolini e del suo rapporto con il giovane ragazzo di vita Pino Pelosi.

Nell’estate del 1975, Pier Paolo Pasolini sta montando il suo film più aspro e controverso, “Salò o le 120 Giornate di Sodoma” (opera che a suo dire “sorprende persino me che ne sono l’autore”).

Pasolini, coscienza critica e anticonformista del nostro paese, alla vigilia di cambiamenti epocali per l’Italia, mentre lavora al suo film, sta scrivendo “Petrolio”, opera che denuncia le trame di un potere politico ormai corrotto fino al midollo. In quegli stessi giorni, Pasolini frequenta un ragazzo di borgata, Pino Pelosi. È una borgata dove comincia a muovere i primi passi un’organizzazione criminale che si avvia a diventare padrona della città: la Banda della Magliana.

Quando, la notte del 26 agosto, viene sottratto dagli stabilimenti della Technicolor il negativo di “Salò”, scatta una trappola mortale che vede la sinergia fra delinquenza comune, crimine organizzato e una criminalità politico-finanziaria che forse a tutt’oggi conserva larghe sacche di potere nel nostro Paese.

Nella notte fra il primo e il due novembre del ‘75, Pasolini si reca all’Idroscalo per riavere il negativo del film. Ciò che in realtà si trova ad affrontare è una trama pianificata in ogni dettaglio da tanti complici volontari e involontari, tutti ormai indistinguibili, tutti ormai ugualmente colpevoli.

«Le verità ipotetiche sulla morte di Pasolini che circolano da anni sono tante – dichiara il regista David Greco – Pasolini è stato ucciso da Pelosi che ha fatto prima da informatore per il furto delle bobine di Salò e poi da esca per l’agguato all’Idroscalo. Pasolini è stato assassinato dalla famigerata Banda della Magliana. Pasolini è stato eliminato su ordine di Eugenio Cefis perché indagava sui loschi traffici del presidente di Eni e Montedison che avrebbe fondato la P2 e nel ‘62 fatto precipitare l’aereo di Mattei. Pasolini si è fatto uccidere e si è fatto Cristo pianificando il suo martirio nei minimi dettagli, come sostiene l’amico e pittore Giuseppe Zigaina. “La macchinazione” sposa tutte queste ipotesi intrecciandole in un ordito semplice e verosimile. Perché c’è del vero in ognuna di queste tesi. Una verità sepolta sotto tante verità».

Massimo Ranieri darà vita a Pasolini: «È un attore straordinario ed è l’interprete ideale di questo film. Pochi mesi prima di morire, Pier Paolo si trovò seduto accanto a Massimo Ranieri prima di una partita di calcio. Lo guardò intensamente e gli disse: “Sai che è proprio vero che tu ed io ci somigliamo molto?” – ricorda ancora David Grieco, che definisce “La macchinazione” un film politico ma anche un noir intrigante fruibile da chi non sa nulla degli eventi dell’epoca.

Il film, una co-produzione Italia-Francia, è prodotto da Propaganda Italia e To be continued Productions in associazione con la Lazio Film Commission. Scritto da Guido Bulla e David Grieco, è interpretato oltre che da Massimo Ranieri, da Libero De Rienzo, Roberto Citran, Milena Vukotic, Matteo Taranto, François Xavier Demaison e dal giovane Alessandro Sardelli per la prima volta sullo schermo.

Fabio Zamarion è il direttore della fotografia, Carmelo Agate lo scenografo, Nicoletta Taranta la costumista, Paola Gattabrusi la truccatrice.

Il film si girerà a Roma e dintorni fino a metà agosto.

 

 

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here