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Tredici registi europei per “I Ponti di Sarajevo”, da oggi al cinema

Dal 25 giugno al cinema, il film collettivo che racconta in 13 corti d’autore illusioni e delusioni di Sarajevo, città simbolo della storia europea del Novecento. Per l’Italia Leonardo Di Costanzo e Vincenzo Marra.

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Tredici tra i più significativi autori europei contemporanei chiamati a raccolta per raccontare dal 1914 ad oggi la capitale bosniaca, città ponte tra Est e Ovest, emblema della storia europea del Novecento. Questo è “I ponti di Sarajevo”, film a episodi realizzato in occasione del centesimo anniversario dell’attentato di Sarajevo (28 giugno 1914), che dopo Cannes 2014 ed altre rassegne internazionali, arriva in sala il 25 giugno distribuito da Milano Film Network.

Al fianco del maestro Jean-Luc Godard, il progetto realizzato con la direzione artistica di Jean-Michel Frodon, ex direttore di Cahiers du Cinéma, propone le immagini e le narrazioni di registi diversissimi tra loro, appartenenti a differenti generazioni e nazionalità, per l’Italia Leonardo Di Costanzo e Vincenzo Marra. Gli altri autori sono la bosniaca Aida Begic, il bulgaro Kamen Kalev, la francese Isild Le Besco, l’ucraino Sergei Loznitsa, la svizzera Ursula Meier, il bosniaco Vladimir Perišić, il romeno Cristi Puiu, il catalano Marc Recha, la tedesca Angela Schanelec e la portoghese Teresa Villaverde.

Coprodotto da diversi Paesi tra cui l’Italia con MIR Cinematografica e Rai Cinema, il progetto “è unito da un coerente filo rosso tematico: la relazione tra la città e le guerre del XX secolo e per esteso il rapporto tra l’Europa e i temi che la città incarna, lo scontro culturale, la guerra, l’esilio, la solidarietà, il dolore privato e la speranza”, spiega Michel Frodon.

Gli episodi da nove minuti ciascuno partono dalla ricostruzione dell’attentato all’Arciduca d’Austria a firma di Kamen Kalev, per arrivare al presente ritratto da Ursula Meier tra un campetto di calcio e un cimitero, passando attraverso le note umoristiche di Cristian Puiu, che fotografa una coppia di mezza età a letto, alla vigilia di Natale che riflette su un libro del filosofo Hermann Graf Keyserling, facendo emergere tutti i pregiudizi tra i popoli.

Fanno da cornice le sequenze animate del celebre fumettista belga François Schuiten che da un fotogramma del corto di Godard, disegna mani che si cercano al di sopra di un fiume, allacciandosi e formando un ponte che brucia e risorge di nuovo.

“L’avamposto” di Leonardo Di Costanzo, documentarista di grande sensibilità nonchè regista del pluripremiato “L’Intervallo”, è liberamente ispirato al racconto “La Paura” di Federico De Roberto, l’autore de “I Vicerè”. Girato sulle montagne del Trentino, tra il massiccio del Pasubio e le trincee in Val di Gresta, il corto rievoca il dramma dei suicidi al fronte raccontando la storia di un soldato che su una montagna si rifiuta di andare verso morte certa come 4 commilitoni prima di lui.

Vincenzo Marra, autore di grande valore formatosi alla scuola del documentario, regista di “Tornando a Casa” e “L’Ora di Punta” per citare solo i più noti, si concentra invece sulle ferite profonde connaturate all’esperienza dell’esilio. Il suo episodio, “Il Ponte”, ambientato su un ponte romano, analizza le motivazioni per le quali una coppia da vent’anni in Italia ha molti dubbi sul tornare o meno a Sarajevo per il funerale del padre di lui.

“I Ponti di Sarajevo” fa parte del catalogo di distribuzione del Milano Film Network, ovvero, una selezione di opere che hanno riscontrato maggior successo di critica e pubblico nelle ultime edizioni dei sette Festival del Network. Un’offerta cinematografica variegata, per generi, stili, tematiche, nazionalità, che viene proposta a sale, cineclub, associazioni , istituzioni e a tutte le realtà interessate alla diffusione e promozione del cinema di qualità. Nello specifico, “I Ponti di Sarajevo” è stato presentato all’ultima edizione del Milano Film Festival.

Per le prossime uscite consultare: www.milanofilmnetwork.it

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