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Gli autori italiani a Franceschini: “chiediamo l’imminente riforma del cinema italiano”

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Roma, 7 Settembre 2015

‎I principali autori del cinema italiano hanno inviato una lettera al Ministro Franceschini nella quale chiedono che l’imminente riforma del cinema italiano si ispiri ai quattro principi centrali contenuti nella più avanzata legislazione europea del cinema e dell’audiovisivo, quella francese.

Da Scola a Sorrentino, da Garrone a Bertolucci insieme a Liliana Cavani, Paolo e Vitto‎rio Taviani, Bellocchio, Amelio, Tornatore, Salvatores, Costanzo, Vicari, Virzì…i firmatari ritengono che sia arrivato il momento di creare anche in Italia un Centro Nazionale del Cinema e dell’Audiovisivo che sia autonomo dalla politica e che elabori le linee di sviluppo del settore e le attui. Le risorse dovranno provenire attingendo, dal giro di affari di tutti coloro che utilizzano le opere cinematografiche e audiovisive, una piccola quota da reinvestire nella crezione, nella produzione, nella distribuzione, nella promozione, nelle sale, nella formazione del pubblico, nella conservazione del patrimonio e nell’industria tecnica italiana.

‎Gli autori chiedono anche la trasparenza di tutti gli atti e i contratti che riguardano la vita di un film sostenuto con fondi pubblici, tramite la costituzione di un registro cinematografico. Nel quarto punto si parla di sanzioni, che attualmente nella legge italiana non esistono o sono molto blande, per chi aggira o non rispetta la legge.

Nella lettera infine si esprime apprezzamento per l’impostazione generale del recente ddl di iniziativa parlamentare che oltr‎e a Di Giorgi e Zavoli porta le firme di altri 47 senatori. Gli autori considerano il ddl un buon punto di partenza e sono pronti a proporre i loro emendamenti nel corso delle audizioni con le categorie che sono state annunciate per le prossim‎e settimane.

 

 

 

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