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Esce il Morandini 2017: la copertina è per “La pazza gioia” di Paolo Virzì

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Il Morandini 2017 sceglie “La pazza gioia”. Il film di Paolo Virzì conquista la copertina della nuova edizione del Dizionario dei film e delle serie televisive (27.000 film, 16.500 su carta, 27.000 nella versione digitale). Riconoscimento che ogni anno viene assegnato dagli autori a una pellicola italiana della trascorsa stagione cinematografica. Così l’immagine alla “Thelma &Louise”, con le protagoniste dei film al volante di una decappottabile rossa, campeggia sulla prima pagina della bibbia dei cinefili. Il regista toscano “….Con toni spesso felici, ironici e teneri non vuole indorare la pillola, ma raccontare il dramma e infondere speranza e comprensione. L’unità di base delle inquadrature di Virzì è l’affetto, perché ama i personaggi che racconta. Profondo e leggero nello stesso tempo, il film appartiene a due generose, strepitose, intuitive attrici, Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti; ogni altro elemento della messa in scena sembra al servizio della loro vitalità straripante. L’alchimia tra le due è perfetta”. Questa la motivazione che vale la copertina a Virzì e un 4 stelle di giudizio critico nella scheda del dizionario.

Voto che gli ha permesso di superare la concorrenza di altre pellicole italiane di successo della scorsa stagione come i pluripremiati “Lo chiamavano Jeeg Robot” dell’esordiente Gabriele Mainetti e “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese. Tre stelle e mezzo a entrambi. Così come all’ultimo di Checco Zalone “Quo Vado?” che ha sbancato il botteghino. Ma soprattutto sull’amore nel carcere minorile che è la storia di “Fiore” di Claudio Giovannesi (4 stelle).

Ma questo è l’anno dei documentari a 5 stelle: tante ne hanno ricevute (il massimo giudizio) dagli autori del Morandini 2017 i lavori di Patricio Guzmàn “La Nostalgia della Luce” (“Un documentario dalla struggente bellezza dove tutti sono alla ricerca continua del passato”); e “Human” di Yann Arthus-Bertrand che è “…un abbacinante caleidoscopio sinfonico di pensieri, suoni, forme e colori, amalgamati in un unico flusso di coscienza che esprime l’unità dell’umanità attraverso la stupefacente varietà delle sue differenze”.

Tornando ai film: 4 stelle invece sono state assegnate a “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino che “…spiega la storia agli adolescenti di oggi come fosse un costante percorso di vendetta, un apologo incattivito sulla società, nell’impossibile mescolanza di individui che mai potranno convivere pacificamente”. Quattro anche a “La grande scommessa” di Adam McKay e al Premio Oscar “Il caso Spotlight” di Thomas McCarthy. E al remake de “Il Libro della Giungla” di Wolfgang Reitherman. Con queste 4 stelle il lungometraggio è a tutti gli effetti il migliore di quelli tratti dal libro di Kipling. Sfogliando il Morandini infatti il classico cartone Disney del ‘67 ha soltanto 2 stelle.

Non convincono gli autori del dizionario il nuovo episodio della saga di “Star Wars”. “Ritmo alacre, efficace montaggio in parallelo, ma il ginger glielo dà solo l’arzillo vecchietto Harrison Ford”. Riporta la scheda de “La Minaccia Fantasma” di J.J. Abrams. Giudizio: 2 ½.

Lo stesso per “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi: nonostante i premi alla Berlinale 2016 “il risultato appare frammentario, calligrafico e più poeticistico che poetico”. Perplessità anche per “The Danish Girl”, diretto da Tom Hooper, in cui “L’osannato Redmayne è insopportabile, tutto mossette, sbattute di ciglia e piccoli sospiri. La Vikander è bravissima”. Due e mezzo.

Tutte le novità del dizionario saranno presentate a BookCity Milano, sabato 19 novembre, ore 16, al Piccolo Teatro Grassi – Sala Chiostro Nina Vinchi (via Rovello 2 – Milano). Con l’autrice Luisa Morandini, interverranno il critico cinematografico Steve Della Casa, Piera Detassis, direttrice di Ciak e presidente della Fondazione Cinema per Roma, e altre personalità del mondo del cinema.

Il Morandini 2017 contiene una scelta di circa 700 serie televisive e 650 cortometraggi, selezionati tra le opere italiane più recenti o che hanno avuto segnalazioni nei festival.  Nella versione digitale trovano posto anche 7.000 immagini di scena o locandine. Un’opera indispensabile da tenere accanto al televisore e nel computer, da consultare prima (e dopo) aver visto un film.

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