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Stati Generali del Documentario 2016, un invito alla coesione

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Un invito alla coesione è quanto emerso dagli Stati Generali del Documentario voluti da Doc/it, svoltisi a Roma il 2 dicembre presso la sede della FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana. All’attenzione la nuova Legge Cinema e Audiovisivo, la riforma della Rai e la nuova Legge sull’Impresa Creativa e Culturale.

Dopo l’introduzione di Paolo Butturini, della segreteria FNSI, che ha ribadito la vicinanza tra il mondo del giornalismo ed il racconto del reale, Agnese Fontana, Presidente Doc/it, ha aperto i lavori, ponendo all’evidenza la necessità, a partire dalla nuova legge di una verifica nel merito di quanto da fare attraverso i decreti attuativi, per la valorizzazione del genere e del settore produttivo ed autoriale, individuando i temi di discussione: la definizione del produttore indipendente, lo sviluppo, la valorizzazione degli autori, la titolarità dei diritti.

Nella sessione dedicata ai nuovi scenari normativi e documentario, Presidente dell’ANICA Francesco Rutelli ha lanciato un messaggio di amicizia spiegando come la cultura italiana è fatta da sempre di contaminazioni, di come il nostro Paese abbia bisogno di voci autentiche e coraggiose, di come chi fa documentari è chiamato a rispondere a questa esigenza, e lo fa attraverso forme specifiche ed autoriali di rappresentazione della realtà.

Rosario Di Girolamo, R&D Doc/it, ha illustrato lo scenario di mercato del documentario, che ne vede la Golden Age a livello mondiale, in cui l’opera documentaria italiana si afferma attraverso prestigiosi riconoscimenti internazionali.

Sasha Manzo, Consulente Legale Doc/it, ha condotto un excursus sulla legge riconoscendo le istanze accolte per il documentario, indicando le possibilità di intervento, evidenziando le apparenti distonie attorno alla definizione del produttore indipendente che ne rendono necessaria la precisazione già prevista nel testo di legge. Ha sottolineato inoltre la persistenza nella norma primaria dell’attribuzione delle risorse da riservare alla Biennale di Venezia, al CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e Cinecittà Luce, Museo Nazionale del Cinema, MIAC, Fondazione Maria Adriana Prolo – Archivi di fotografia, cinema e immagine, Fondazione Cineteca di Bologna, all’interno della quota di sostegno selettivo, che finiscono con assorbire una grossa fetta del budget assottigliando quello destinato alla produzione indipendente.

Stefania Casini, Vice Presidente Doc/it, ha espresso la necessità di intervenire nei decreti attuativi a sostegno delle pari opportunità per la creatività e l’imprenditorialità femminile, di cui Doc/it si è già fatta portatrice istituendo nel 2016 il DWA – Doc/it Women Award.

Paolo Manera, Direttore Piemonte Film Commission, nel riconoscere il valore dell’inserimento delle Film Commissions nella nuova legge, ha ricordato come l’esigenza di un confronto diretto e ravvicinato con il territorio e le regioni fosse emersa nell’edizione 2006 degli Stati Generali del Documentario, che vede quindi il suo compimento in questo risultato.

Nella sessione dedicata al rapporto tra i Broadcasting e il documentario, moderata da Marco VisalbeghiPiero De Chiara di AGCOM ha dichiarato l’importanza che nella nuova Convenzione Stato-Rai sia definito a monte il mandato che deve avere Rai in relazione alle produzioni indipendenti, dal momento che il Contratto di Servizio non è atto a risolvere gli aspetti importanti legati alle quote di programmazione.

Alessandro Lostia, Vice Direttore Rai 3, ha spiegato l’importanza dell’ibridazione nel prodotto documentario, e in ottica di pragmatismo ha annunciato gli accordi con Artè e France Television, in corso di definizione per la coproduzione di progetti che possano avere un mercato internazionale, oltre a quelli locali italiano e francese.

Paola Malanga, Vice Direttore Prodotto Rai Cinema, ha evidenziato come Rai Cinema abbia deciso di dare dignità specifica al documentario. Rai Cinema – ha spiegato – riceve circa 400 progetti l’anno di cui 35/40 vengono realizzati. Dato interessante – ha detto – molti di questi sono di donne e si tratta spesso di progetti dal forte respiro internazionale. Quello del documentario è il cinema italiano che viaggia di più all’estero permettendoci di vincere festival e posizionando il nostro prodotto all’attenzione di tutti.

Guido Casali, Head of programming di Sky Arte, il canale Sky nato quatto anni fa per raccontare arte e cultura, ha parlato delle produzioni realizzate targate Sky Arts Production Hub, tra cui Italian Season, proposto come possibile modello di produzione indipendente.

Sherin Salvetti, ManagingDirector di A+E Networks Italia, nel merito del prodotto, ha sottolineato la necessità di contenuti che permettano di viaggiare fuori dai confini italiani, uscendo così dalla logica local per interessare altri audience. A+E Networks Italia per questo favorisce il nascere di coproduzioni riservando inoltre attenzione al film-making al femminile, espresso tra l’altro con il sostegno al DWA – Doc/it Women Award.

Cosetta Lagani, Direttore SKY 3D Channel, ha presentato alcune produzioni cinematografiche 3D di documentario d’arte, il cui segreto del successo ottenuto, è rappresentato dall’approccio innovativo, sia nello storytelling, sia nell’utilizzo di tecnologie tipiche del linguaggio cinematografico.

Nella sessione conclusiva, dedicata alla figura del produttore indipendente, Doc/it ha chiamato a dibattere tutte le sigle associative.

Anna Lucia Pisanelli, Vice Presidente Cartoon Italia, ha illustrato i punti di valore e di criticità presenti nel testo primario della legge, relativi alla figura del produttore indipendente a causa delle specificità del proprio settore, che in assenza di un mercato concorrenziale, vede la presenza di un solo investitore di riferimento.

Per APT Riccardo Mastropietro ha posto l’attenzione sulla titolarità dei diritti, in particolare relativamente ai format che nella contrattualistica attuale rimangono proprietà del broadcaster e non del produttore indipendente che ne è stato l’ideatore, in evidente contrasto con il concetto stesso di produzione indipendente

Simone Catania del direttivo di Doc/it ha evidenziato il ruolo determinante del produttore indipendente nella fase di sviluppo e la necessità di provvedere adeguate risorse, regolate da norme che garantiscano tempi certi. In tal modo si favorisce la partecipazione di partner nazionali ed internazionali, restituendo la competitività dei produttori indipendenti italiani rispetto a quelli europei che già usufruiscono di questi strumenti.

Francesco Ranieri Martinotti, Presidente ANAC, ha affermato che il produttore indipendente è quello che garantisce la diversità nel circolo virtuoso tra produzione, circolazione, esercizio e distribuzione ed ha concluso il suo intervento con un appello all’unità tra tutti i rappresentanti del settore per individuare insieme le istanze da sottoporre al legislatore per la definizione dei decreti attuativi.

Per Marco Luca Cattaneo, coordinatore CNA/PMI, il rapporto tra produttori e broadcaster va regolamentato pena il fallimento dello spirito stesso della legge. Sarà necessario essere intransigenti perché le regole siano scritte in modo trasparente – ha specificato. Per Cattaneo sulla figura del produttore indipendente, sono efficaci le proposte del documento di Doc/it: il produttore indipendente non deve essere controllato partecipato o collegato a broadcaster; non deve aver fatturato superiore al 70% con un unico broadcaster, deve mantenere la titolarità dei diritti del prodotto.

Per Daniele Cini, direttivo 100autori, è centrale la necessità di concentrarsi sui decreti attuativi, sostenendo il più possibile il settore dello sviluppo nei selettivi. Propone inoltre che venga valorizzata la presenza degli autori, come reference, per l’accesso ai contributi automatici.

Massimo Martella di WGA ha sottolineato l’esigenza di lavorare uniti alla stesura dei decreti attuativi, evidenziando la necessità di valorizzare la figura dell’autore, sottoscrivendo fin da ora la proposta di Doc/it per il sostegno alle pari opportunità per la creatività e imprenditorialità femminile.

Marzia Dal Fabbro, Vicepresidente AGPC, pone l’attenzione sulla necessità di inserire come criterio di valutazione, il potenziale internazionale dell’opera. Conclude dichiarando: “Siamo in linea con Doc/it con cui lavoriamo a stretto contatto. Siamo una voce unica”.

Massimo Fantini, consulente MiBACT, interviene annunciando che in Commissione Cultura è al vaglio il testo normativo sull’impresa culturale e creativa, per riformare il settore della creatività da un punto di vista giuridico, in cui insiste la definizione di opera e di impresa creativa. E’ di fatto il primo passo da cui deriveranno agevolazioni economiche, contributive e fiscali per le aziende del settore.

Agnese Fontana, Presidente Doc/it, ha concluso i lavori ritrovando il senso delle parole chiave in apertura, che hanno attraversato l’intera discussione, nel contesto dell’attuale imperdibile opportunità per competere alla pari con i produttori degli altri paesi europei.

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