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Lettera aperta dell’ANAC al Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo

Lettera aperta dell’ANAC al Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo.

Roma, 24 febbraio 2018

Egregio Presidente, egregi Consiglieri,

come sapete il cinema italiano è fermo ormai da oltre un anno, da quando cioè è incominciato il processo di riforma legislativa mentre la fase di transizione non si è ancora compiuta pienamente anche a causa delle nuove procedure che stentano a partire. Gli unici dispositivi che, a quanto pare, hanno preso a funzionare sono quelli del tax credit, in particolare quelli rivolti all’audiovisivo che hanno consentito una pronta assegnazione di 72 milioni di euro ai prodotti televisivi, forse la parte del settore che meno di altre aveva bisogno di risorse immediate.

D’altra parte siete a conoscenza del fatto che i produttori di cinema prima del 2019 non potranno contare sui contributi automatici, perché le risorse da assegnare automaticamente necessitano di tempi più lunghi di maturazione. Saranno quindi i contributi selettivi l’unica fonte di sostegno alla produzione per questo 2018. Il che renderebbe anche comprensibile che l’ANICA, al fine di dare un impulso agli strumenti per l’assegnazione di tali fondi, si stia muovendo al di là del suo ruolo di associazione di categoria. Non è detto però che tale attività lobbistica abbia gli esiti positivi sperati, c’è il rischio infatti che le forzature sui bandi messe in atto producano sulla ripartenza effetti ancora più dannosi.

In particolare ci preme esprimervi la nostra preoccupazione su quella “scrematura” dei progetti, alla quale fa riferimento Pupi Avati in una recente intervista. Avati, nel motivare le sue dimissioni dalla carica di esperto, spiega che per smaltire la grande mole di lavoro che avrebbe dovuto affrontare insieme ai suoi colleghi, gli era stata prospettata una “scrematura degli uffici” riferita alla costituzione di gruppi di lavoro che affiancherebbero gli esperti e che si occuperebbero di pre-selezionare i progetti. I gruppi sarebbero composti da 20 professionisti scelti, non si sa come, tra registi, sceneggiatori, produttori, distributori, critici, docenti di cinema, esercenti, distributori internazionali, organizzati presso l’Istituto Luce e da quest’ultimo remunerati. Il che, oltre a non garantire una reale trasparenza, potrebbe causare una raffica di ricorsi al Tar tali da ritardare sine die l’assegnazione dei fondi.

La soluzione immaginata, a quanto pare nelle stanze di viale Regina Margherita, seppur ragionevole, è priva di qualsiasi riferimento normativo perché la legge all’art 26 prevede che: “I contributi sono attribuiti in relazione alla qualità artistica o al valore culturale dell’opera o del progetto da realizzare, in base alla valutazione di cinque esperti individuati secondo le modalità stabilite con il decreto di cui al comma 4 tra personalità di chiara fama anche internazionale e di comprovata qualificazione professionale nel settore”.

Quindi qualunque scelta, anche semplicemente di carattere preliminare, non può essere effettuata che dagli organi previsti dalla norma, vale a dire i 5 esperti. Se così non fosse si violerebbe la legge sotto diversi punti di vista: rispetto alla mancanza dei requisiti richiesti per l’individuazione dei pre-selezionatori, primo fra tutti il requisito della chiara fama; per la non remunerabilità dell’incarico; per il non rispetto del vincolo alla riservatezza; per l’aggiramento dei limiti di incompatibilità ascritti dalla legge solo agli esperti, ma non contemplati per eventuali sostituti o aggiunti.

L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici si rivolge pertanto a Voi in quanto componenti dell’organo di garanzia previsto dalla legge, affinché, evitando scorciatoie temerarie, si possa arrivare a una soluzione equa e trasparente dove non ci siano “scremature” da parte di gruppi di lavoro occulti nominati senza trasparenza e privi di linee guida operative. Il che non escluderebbe comunque il rischio di ricorsi amministrativi, ma lo ridurrebbe alquanto.

ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici

 

 

 

 

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