Il regista slovacco Juraj Herz, uno dei cineasti di riferimento della cinematografia cecoslovacca negli anni ’60 della cosiddetta “onda nuova”, vittima della censura comunista, è morto domenica all’età di 83 anni.
Nato il 4 settembre 1934 a Kezmarok, in Cecoslovacchia, Juraj Herz fu deportato da ragazzo nel campo di concentramento tedesco di Sachsenhausen.
Tra i suoi film “Protest!” (1967), “L’uomo che bruciava i cadaveri” (1968), “I giorni del nostro amore” (1976), “Nono cuore” (1978), “Giulia e il mostro” (1978), “Ferat Vampire” (1981). Il suo ultimo film è “Habermann” (2010).
Nel 2010 ha ricevuto il premio Leone Ceco per il suo contributo unico alla cinematografia ceca e slovacca.