Per anni direttore del Teatro Nazionale
La Presidenza, la Direzione, il Consiglio di Amministrazione e i Dipendenti del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale nel giorno della scomparsa di Ugo Gregoretti partecipano con profonda commozione al dolore dei suoi famigliari e del mondo dello spettacolo per la perdita di uno dei più significativi protagonisti della cultura italiana del Novecento.
Regista cine-televisivo e teatrale, uomo di spirito, ricercatore acuto e arguto Ugo Gregoretti diresse il Teatro Stabile di Torino dal 1985 al 1989.
Il suo spettacolo d’esordio fu quasi un biglietto da visita o una dichiarazione d’intenti: portò in scena “I figli di Iorio”, versione satirica della tragedia in versi dannunziana scritta “a caldo” da Eduardo Scarpetta. Nella stagione successiva (1986-87) Gregoretti diresse “Il critico” di Sheridan e affidò la parte del protagonista a Walter Chiari.
Il grande comico entrò a far parte della squadra del TST con tutto il suo carico di talento e di inquietudine umana che esplose nell’88-89, quando Walter venne chiamato ad interpretare “Re Ubù” di Jarry con la regia di Gregoretti e Franco Gervasio (Chiari diede forfait alla vigilia del debutto e il personaggio del Padre Ubù fu interpretato dallo stesso Gregoretti a Torino e in tournée).
Nel 1987-88 Gregoretti programmò al Carignano “Le miserie ‘d Monsù Travèt”, che aveva come protagonista Paolo Bonacelli, un attore non piemontese che, per prepararsi alla parte, fu costretto a studiare con un ripetitore di dialetto. Ne derivò una sommossa popolare. I puristi e, soprattutto, gli attori di radice piemontese insorsero suscitando una bagarre senza precedenti.
La direzione di Ugo Gregoretti ebbe anche il merito di affidare a Luca Ronconi l’arduo compito di mettere in scena “Mirra” di Vittorio Alfieri, interpretato dalla giovane rivelazione Galatea Ranzi, affiancata da Ottavia Piccolo e Remo Girone, quasi preparando un passaggio di testimone che avverrà nella stagione 1989-90.