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“Sole” esce in Francia e Stati Uniti

L’opera prima di Carlo Sironi con Claudio Segaluscio e Sandra Drzymalska presentata a Venezia e Toronto. Siglati accordi anche per Turchia e Colombia.

Luxbox, società di vendite internazionali e coproduzioni fondata da Fiorella Moretti e Hedi Zardi, con sede a Parigi, ha concluso diverse trattative sul territorio per “Sole”, opera prima di Carlo Sironi presentata nella sezione Orizzonti dell’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e nella sezione Discovery del Toronto International Film Festival 2019.

Il film ha appena vinto il premio del pubblico in Cina al Pingyao International Film Festival e la menzione speciale della giuria per gli attori principali al Festival du nouveau cinéma di Montréal in Canada.

Il film, che uscirà nelle sale italiane il 24 ottobre con Officina Ubu, è stato acquisito in Francia da Les Valseurs e negli Stati Uniti da 1844 Entertainment.

Luxbox ha anche siglato accordi per “Sole” con Fabula in Turchia e Cine Colombia in Colombia.

IL FILM. Ermanno (Claudio Segaluscio) è un ragazzo che passa i suoi giorni fra slot machine e piccoli furti; Lena (Sandra Drzymalska) ha la sua stessa età, è appena arrivata dalla Polonia per vendere la bambina che porta in grembo e poter iniziare così una nuova vita. Ermanno deve fingere di essere il padre per permettere a suo zio e alla moglie, che non possono avere figli, di ottenere l’affidamento attraverso un’adozione tra parenti. Alla nascita di Sole, però, tutto cambia: mentre Lena cerca di negare il legame con sua figlia, Ermanno inizia a prendersene cura come se fosse il vero padre e tra i due ragazzi cresce un legame inatteso.

“Sin da giovane – racconta il regista Carlo Sironi – mi sono chiesto come sarebbe stata la mia vita se fossi diventato padre: cosa significa diventare padre, diventare genitori? Ovviamente non ha a che fare semplicemente con il mettere al mondo una creatura con il proprio corredo genetico, ma piuttosto con un cambio di approccio rispetto alle proprie prospettive, alle proprie aspettative. Cosa si prova a posare lo sguardo su una creatura appena nata di cui ti devi prendere cura, di cui ti senti responsabile? Mi sono chiesto se potrei mai diventare il padre di un bambino non biologicamente mio, un percorso forse meno usuale ma non per questo meno concreto. Sole è il tentativo di rispondere a questa domanda”.

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