Il regista iraniano ha vinto l’Orso d’Oro quest’anno al Festival di Berlino con “There Is No Evil”
Credit courtesy Berlinale
Il regista iraniano Mohammad Rasoulof, che con il suo ultimo film “There Is No Evil” (Sheytan vojud nadarad) ha vinto l’Orso d’Oro alla Berlinale 2020, è in pericolo.
Wim Wenders per l’EFA e poi le direzioni dei Festival di Cannes, Amburgo, Amsterdam, Rotterdam, dei David di Donatello “desiderano esprimere la loro più profonda preoccupazione per l’imminente incarcerazione del regista”. Già al Festival di Berlino era stato assente, impossibile per lui uscire dall’Iran. Ora, scrivono in un appello, “è stato convocato dalla Procura speciale per i reati in materia di media e cultura per scontare un anno di carcere”.
All’appello si uniscono la European Film Academy, il Festival di Cannes, la Deutsche Filmakademie, il Filmförderung Hamburg Schleswig-Holstein, il Filmfest Hamburg, l’IDFA – International Documentary Film Festival Amsterdam, l’International Film Festival Rotterdam (IFFR), il Netherlands Film Fund e l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello esprimendo la più viva preoccupazione.
Il 23 luglio 2019 la corte rivoluzionaria iraniana aveva condannato il regista Mohammad Rasoulof a un anno di prigione e un divieto di due anni di girare per una presunta propaganda contro il governo, oltre a imporre un divieto di due anni di lasciare il paese e partecipare a qualsiasi attività sociale o politica. (ANSA/Cinecittà News)
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— Berlinale (@berlinale) March 9, 2020