Per l’edizione 2020/21 dei premi, segnata dalla pandemia, cambiano eccezionalmente le regole di eleggibilità dei film italiani candidati
La Presidente Piera Detassis e il Consiglio Direttivo dell’Accademia del Cinema Italiano hanno deciso all’unanimità che, esclusivamente per l’anno in corso, siano considerati eleggibili per le candidature dei Premi David di Donatello 2020/21 tutti i film italiani la cui uscita era stata prevista in origine per la sala e che invece, a causa dell’emergenza epidemica e della chiusura dei cinema in diversi periodi dell’anno, sono stati diffusi attraverso le piattaforme streaming e VOD (video on demand).
“L’Accademia – si legge in una nota – come esplicitato nell’Articolo 2 del regolamento, si allinea per questa edizione alle deroghe stabilite dai decreti ministeriali, assecondando criteri di ammissione al concorso più ampi ed inclusivi. Una scelta che ha lo scopo di non penalizzare ulteriormente la nostra industria cine-audiovisiva e il tanto lavoro creativo dei talenti che la animano e ne determineranno certamente la ripresa. Il David, che rappresenta tutti i lavoratori, i mestieri, le categorie e le associazioni del cinema, intende così esprimere vicinanza a tutti coloro che stanno affrontando con ansia, ma anche inesausta energia, modalità distributive restrittive inedite e più che mai complesse”.
Per il #David66 saranno eleggibili tutti i film italiani la cui uscita era prevista per la sala e che a causa dell’emergenza sono stati diffusi su piattaforme streaming e VOD.
Siamo vicini a chi sta operando con modalità distributive restrittive, inedite e più che mai complesse. pic.twitter.com/ncMYZ4Sn9s
— David di Donatello (@PremiDavid) November 13, 2020