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Anteprima mostra “19.34 quarant’anni dopo”, in occasione del terremoto del 23 novembre 1980

Fotografie inedite di Antonietta De Lillo che raccontano quei momenti in presa diretta

Credit: Antonietta De Lillo

In occasione del quarantennale dal terremoto del 23 novembre 1980, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli dedica la mostra “19.34 quarant’anni dopo” alle fotografie inedite di Antonietta De Lillo, regista, sceneggiatrice e fotoreporter, che raccontano quei momenti in presa diretta.

L’attuale chiusura dei musei ha imposto di posticipare al 2021 l’inaugurazione della mostra. Per questo il MANN e marechiarofilm hanno deciso di realizzarne un’anteprima digitale dal 23 novembre al 2 dicembre 2020 con una selezione ristretta di fotografie alla pagina www.marechiarofilm.it/anticipazione-mostra-1934 e sui canali social del museo, nella volontà di non perdere l’occasione di ricordare questo evento nel giorno della sua ricorrenza e di testimoniare ancora una volta che #laculturanonsiferma.

“Recuperare parte del mio archivio fotografico è stata una grande emozione, è stato come guardarmi attraverso un binocolo girato al contrario. Queste immagini mi hanno riportata esattamente alle emozioni che mi hanno spinto a muovermi verso i paesi dell’Irpinia distrutti dal terremoto. Ricordo perfettamente cosa ho provato nel trovarmi lì a fotografare interi paesi ridotti a un cumulo di macerie, con gli uomini che scendevano dalle montagne portando con sé lenzuola e coperte che avvolgevano cadaveri. Ho dovuto per un attimo spostare la macchina fotografica dalla mia faccia per sentire quell’umanità dolente e poi ho guardato di nuovo nell’obiettivo e ho scattato”. Antonietta De Lillo

“Le immagini sono il reportage sensibile di una delle ferite ancora aperte della nostra storia recente. Senza mai perdere una giusta distanza dalla realtà che osserva, l’occhio dell’autrice riesce a restituirci l’umanità che si cela dietro la cronaca, sempre in bilico tra immediatezza e ricerca di ciò che è invisibile. Alle fotografie si affiancano testimonianze dei danni che anche il MANN subì a causa del terremoto del 1980 e alcuni reperti della collezione del museo, che creano un fil rouge tra passato e presente, a cominciare da uno straordinario calco umano di Pompei. Ricordare cosa ha significato per il nostro Paese il terremoto dell’Irpinia del 1980 può darci strumenti preziosi per affrontare il presente, che mai come oggi sente viva l’urgenza di soccorsi, solidarietà e ricostruzione che ha caratterizzato quei giorni di quarant’anni fa”. marechiarofilm

GUARDA LA MOSTRA

 

 

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