
Sono in corso a Roma le riprese di “Permafrost”, opera prima di Lucia Calamaro, una delle più apprezzate e autorevoli voci del teatro e della prosa italiana, vincitrice di importanti riconoscimenti per la drammaturgia, come tre Premi UBU, il Premio Enriquez e il Premio Hystrio.
“Permafrost”, come scrive la regista, autrice anche del soggetto e della sceneggiatura insieme a Marco Pettenello, si svolge in un’ipotetica base antartica italiana, Sidera, in cui si intrecciano e scontrano aspirazioni e nevrosi di un gruppo di scienziati. E sarà proprio il gran carnevale della conoscenza a scuotere con tutta la sua forza sovvertitrice i dieci abitanti della base Sidera e la vita dei due protagonisti del film: Fulvio e Maria.
Aggiunge la produzione: “Abbiamo pensato che ‘Permafrost’ fosse il progetto giusto per trasferire in un linguaggio cinematografico l’universo creativo di una voce unica come quella di Lucia Calamaro capace di raccontare la realtà contemporanea toccando temi universali con un tratto ironico e al tempo stesso molto umano”.
Nel cast Silvio Orlando, Barbara Ronchi, Valentina Bellè, Simone Liberati, Lorenzo Balducci, Enrico Borello. Casting di Dario Ceruti.
“Permafrost” è prodotto da Sonia Rovai con Ludovica Damiani per Wildside, società del gruppo Fremantle, da Francesca Cima, Nicola Giuliano e Carlotta Calori per Indigo Film, da Vision Distribution, ed è finanziato con il supporto dell’Unione Europea. Il film uscirà nelle sale italiane distribuito da Vision Distribution.
SINOSSI
Una piccola comunità di scienziati, irraggiungibile per otto mesi l’anno, guarda al futuro della specie umana, cercando cose che ancora non capisce. Non conosce. Non sa. Cose sopra e sottoterra. L’arrivo di Maria Medri (Barbara Ronchi), genio forastico e cocciuto, nella base più isolata dell’Antartide, metterà in crisi i progetti del capomissione Fulvio Cadorna (Silvio Orlando), suo mentore. Fulvio e Maria sono simili, sono legati, sono complici. Ma come spesso capita, tutti vogliono la stessa cosa, fino al giorno in cui ognuno vuole la sua. Un conflitto scientifico, ideologico, affettivo.
LUCIA CALAMARO – BIOGRAFIA
Drammaturga, regista e attrice, nasce a Roma. Si trasferisce a Montevideo in Uruguay per seguire il padre diplomatico e in seguito si laurea in Arte ed Estetica alla Sorbona di Parigi. Insegna per un periodo all’Universidad Católica di Montevideo, poi rientrata a Roma collabora con Rialto Sant’Ambrogio. Fonda l’associazione Malebolge e dà corpo alla sua scrittura scenica con “Medea. Tracce di Euripide”, “Woyzeck”, “Guerra”, “Cattivi maestri”, “Tumore. Uno spettacolo desolato” e “Magick. Autobiografia della vergogna”. Nel 2012 “L’origine del mondo. Ritratto di un interno” vince tre Premi UBU, tra cui quello assegnato al miglior nuovo testo italiano, e il Premio Enriquez per regia e drammaturgia. Due lavori teatrali successivi – “La vita ferma. Sguardi sul dolore del ricordo” e “Si nota all’imbrunire. Solitudine da paese spopolato”, con protagonista Silvio Orlando – sono finalisti ai Premi UBU 2017 e 2019. Sempre nel 2019, Lucia Calamaro vince il Premio Hystrio alla drammaturgia, inizia a insegnare al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, presenta “Nostalgia di Dio” alla Biennale di Venezia e debutta con il monologo “Smarrimento” con Lucia Mascino. Le sue ultime creazioni sono “Da lontano. Chiusa sul rimpianto” con Isabella Ragonese e “Darwin inconsolabile. Un pezzo per anime in pena”, che ha debuttato a Spoleto. Dal 2021 Lucia Calamaro è presidente di giuria del Premio Riccione per il Teatro e dallo stesso anno dirige la scuola di drammaturgia Scritture. Editoria e Spettacolo le ha dedicato l’antologia “Il ritorno della madre”, a cura di Renato Palazzi. Molte delle sue opere sono tradotte e pubblicate in francese, spagnolo, cinese. Nel 2023 esce il suo “Diario del tempo”, edito da Fandango Libri. “La vita ferma” e “L’origine del mondo” sono editi in Francia da Actes Sud e in Italia da Einaudi, che ha in catalogo anche “Nostalgia di Dio”. I suoi spettacoli “L’origine du monde” e “La vie suspendue” sono stati rappresentati a Parigi al Théâtre de la Colline (2015) e al Théâtre de l’Odéon (2017) e poi in tournée in Francia. Con la creazione parigina di “Le bruit de l’autre” per il Festival d’Automne nel 2023, inizia la sua “Trilogia degli affetti”, il cui secondo movimento “Tipi umani seduti al chiuso” (partitura sentimentale per biblioteche) ha debuttato a Padova a novembre 2023 e il terzo, “La gettatezza della presenza”, andrà in scena nella stagione 2025/2026.