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Il BFF 2011 presenta il Panorama Internazionale

Osama Bin Laden, la situazione in Medio Oriente, gli effetti del consumismo e del nuclearesulla nostra società e sull’ambiente. Questi i temi del Panorama Internazionale di Bellaria Film Festival (2-5 giugno), rassegna che propone sei tra i più premiati documentari degli ultimi due anni provenienti da USA, Svezia, Israele, Regno Unito, Danimarca e Corea del Sud.

“Questa rassegna è pensata per il pubblico”, dichiara il neo direttore del festival Fabio Toncelli, “vogliamo portare a Bellaria film importanti che hanno vinto riconoscimenti prestigiosi ai più grandi festival internazionali ma che da noi si sono visti pochissimo e non sono mai arrivati nelle sale. Film spettacolari, divertenti, a volte scioccanti, tutti di grande intrattenimento e attualità”.

The Oath” è la storia di Abu Jandal, ex guardia del corpo di Osama bin Laden, e Salim Hamdan, prigioniero a Guantánamo e primo dei detenuti a comparire in uno dei controversi tribunali militari statunitensi. È il racconto di due uomini il cui fatidico incontro del 1996 li avrebbe condotti al servizio di Osama bin Laden mentre si preparava l’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001. Per uno di loro il destino preparava una lunga detenzione a Cuba e una causa davanti alla Corte suprema degli Stati Uniti divenuta fondamentale per l’amministrazione Usa, mentre l’altro misteriosamente tornava a condurre una vita tranquilla nello Yemen. Un mistero che il film svela attraverso un crescendo narrativo ricco di colpi di scena. È una rara finestra su Al Qaeda, bin Laden, Abu Ghraib e sull’impatto internazionale della “guerra al terrore” degli Stati Uniti. “The Oath” ha vinto il gran premio della giuria al Sundance e il Gotham Award ed è l’ultimo lavoro della documentarista americana Laura Poitras, nominata all’Oscar e all’Emmy per il suo film precendente My Country, My Country.

Love During Wartime“, della svedese Gabriella Bier, a Bellaria in anteprima italiana, dopo il grande successo ottenuto il mese scorso a New York al Tribeca Film Festival, è la storia d’amore di Jasmin, ballerina ebrea israeliana e Osama, scultore palestinese musulmano. La burocrazia israeliana li tratta con sospetto e la minacciosa società palestinese rende la loro vita un incubo. Tutto quello che vogliono è vivere insieme, lontano dalla politica, dalla storia e dalla religione, ma ovviamente questo non è facile in una terra in cui le rispettive società hanno gli voltato le spalle, disapprovando le unioni come la loro. E così i due sono costretti, loro malgrado, ad emigrare in cerca di una nuova vita e di un paese che li accetti entrambi.

In “Jaffa“, the Orange’s Clockwork, la storia della Palestina divenuta Israele è vista attraverso l’unico simbolo riconosciuto da tutti: l’arancia. Raccontare la storia di questo simbolo significa raccontare la storia di questa terra. L’immagine delle arance coltivate in Palestina e universalmente riconosciute da più di cento anni con il nome di “arance di Jaffa” è il quadro in cui questo film racconta la negazione della Palestina araba, sessant’anni fa, l’installazione dello stato di Israele e la sua storia.

Il New York Times ha definito “Exit Through the Gift Shop” “incredibilmente divertente”, il Los Angeles Times “sovversivo, provocatorio e inaspettato”, osannato dalla stampa internazionale, reduce da una nomination all’Oscar come miglior documentario e dal concorso di Berlino 2010, il film dell’artista inglese Bansky mostra il mondo della street art dall’interno. Un brutale, rivelatore e ironico racconto di cosa accade quando si scontrano fama, denaro e vandalismo, quando l’arte diventa puro oggetto di consumo. Uno dei film più provocatori e ilari mai girati sull’arte.

In Finlandia, a Onkalo, si sta costruendo il primo e unico deposito permanente di scorie nucleari, un gigantesco sistema di tunnel sotterranei che deve essere garantito per centomila anni “Into Eternity” cioè tutto il tempo che le scorie continuano a essere pericolose. Una volta riempito il deposito, l’abilità starà nel sigillarlo e non aprirlo mai più. Questo è quello che si spera, ma possiamo esserne sicuri? E com’è possibile avvisare le generazioni future dei rifiuti letali che abbiamo lasciato lì sotto? “Into Eternity” del danese Michael Madsen, vincitore di sedici tra premi e menzioni internazionali, è accattivante, meraviglioso ma anche estremamente terrorizzante. Un documentario particolare che accompagna gli spettatori in un viaggio mai visto prima nel mondo sotterraneo e soprattutto nel futuro.

In “Iron Crows” il produttore regista coreano Bong-Nam Park ci porta a Chittagong, città portuale del sud del Bangladesh, dove circa 20mila persone rischiano la vita per 2 dollari al giorno smantellando vecchie navi dismesse in ogni parte del mondo. Belal, un ventunenne fuggito da casa dieci anni fa, Rufik, un operaio specializzato ed Ekramuk, un giovane lavoratore dodicenne, raccontano le loro storie, offrendo un punto di vista sconvolgente su quei cantieri navali. “Iron Crows” ha vinto il premio come miglior documenatario all’IDFA, il festival del documentario di Amsterdam e Bong-Nam Park è stato premiato come miglior regista dell’anno 2010 dall’associazione dei registi e produttori coreani.

Il Bellaria Film Festival è promosso dal Comune di Bellaria-Igea Marina e Verdeblu srl con il sostegno della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Rimini, in collaborazione con: Aeroporto Federico Fellini, Anthea, Kronos computer, Cineteca del Comune di Bologna.

Media partner: Bonsai tv, Cinemaitaliano.info, Movieplayer, RaiRadioTre, DER. Organizzazione: Y2K Rimini srl.

Per info: www.bellariafilmfestival.org

 

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