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Giffoni 2011: la giornata della legalità nel ricordo di Falcone e Borsellino

700 studenti alla Cittadella del Cinema si sono confrontati sul tema della legalità incontrando don Luigi Merola, Fabrizio Feo, Erminio Rinaldi e Isaia Sales

Grande successo alla Cittadella del Cinema dove si è svolto l’incontro organizzato da Aura, l’associazione che sostiene al meglio le iniziative di Giffoni Experience e realizza progetti mirati in diversi settori no-profit e di utilità sociale. Il tema affrontato è stato quello della legalità.

L’appuntamento, tenutosi nella sala Truffaut, presentato dalla giornalista di Lira Tv Francesca Salemme, ha visto la partecipazione della sociologa Roberta Longo, del giornalista Rai Fabrizio Feo, del Procuratore della Repubblica Aggiunto Erminio Rinaldi, dello scrittore e docente universitario Isaia Sales e di don Luigi Merola.

Ognuno, attraverso le proprie esperienze e ripercorrendo la vita dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si è rivolto ad una platea di giovanissimi affrontando il tema delle mafie che oggi affliggono il nostro paese.

“La nostra speranza per il futuro sono i giovani; gli adulti, infatti, sono ormai persi – queste le parole di Don Luigi Merola –  ma sconfiggere la camorra sarà difficile perchè ha radici ovunque, anche in politica. C’è troppo buio intorno a voi – continua il prete – dovete trovare la luce. La Campania è la regione più giovane d’Italia: 800 mila giovani devono avere la forza di riprendersi il territorio, partendo da giornate come queste, organizzate a Giffoni. Dovete imparare a stare in piedi, è difficile, ma dovete provarci, meglio camminare per poco tempo che vivere una vita inginocchiati”. Il prete anticamorra ha poi  aggiunto: “Falcone è una persona che può parlare ancora ai giovani perchè lui ha fatto più rumore da morto che non da vivo, lui rappresenta per tutti noi una luce nel buio. Noi continueremo a rompere le scatole e a fronteggiare questo male che è la camorra. Occuperemo gli spazi tolti ai camorristi e continueremo a lottare”.  Merola si è poi soffermato sull’importanza della cultura, su come i giovani debbano affidarsi ad essa per poter abbattere ogni barriera. Ha invogliato i ragazzi a studiare con serietà, senza crogiolarsi nella noia e nella pigrizia. La scuola vista come mezzo di riscatto alle ingiustizie della vita.

Alfonsina Novellino, Presidente dell’associazione Aura, ha aggiunto: “Si parte dalla vita di persone come il giudice Falcone per discutere e confrontarsi su un male oggi più che mai allarmante e prorompente nella vita sociale: il malaffare”.

Da ex carabiniere e da rappresentante di una Istituzione dello Stato, ha parlato anche il presidente della Provincia, Edmondo Cirielli che ha spiegato: “Le forze dell’ordine fanno l’impossibile, così come i magistrati e penso, su tutti, a Falcone e Borsellino che hanno perso la vita. Sono stati molto contrastati, anche nel loro mondo, ma oggi sono un esempio e una guida per tutti noi. Confidiamo nelle nuove generazioni perchè i giovani hanno bisogno di esempi e speriamo che loro possano cambiare quello in cui non siamo riusciti noi”.

Ma i veri protagonisti sono stati i 700 studenti delle scuole salernitane (Liceo Scientifico di Montecorvino e Istituto Tecnico Commerciale di Giffoni, Istituto Comprensivo Genovesi di San Cipriano, Coop. Marinella, Scuola Media Monterisi di Salerno, Consulta degli Studenti di Salerno e Istituto Comprensivo di Giffoni)  e i ragazzi dell’I.C.A.T.T. (Istituto di custodia attenuata per tossicodipendenti) di Eboli che hanno presentato il loro cortometraggio “Io so dove si nasconde il sole”, con la regia di Pino Turco. Proiettato inoltre il cortometraggio “La malalegge”, realizzato dal vicedirettore artistico del Giffoni Experience Manlio K. Castagna. La dicotomia tra bene e male rappresentata attraverso una partita a scacchi tra un poliziotto e un detenuto. Trionfa il poliziotto che rappresenta il bene, quel bene di persone che compiono una scelta: quella di acquistare un compact disc in un negozio e pagarlo venti euro piuttosto che acquistarlo al mercato nero per una cifra inferiore, alimentando così la malavita.

Una giornata emozionante che ha rappresentato un modo per aprire molte coscienze, soprattutto quelle dei giovanissimi che hanno ascoltato con vivo interesse le parole di chi è intervenuto. Oltre alle massime autorità politiche, istituzionali e militari salernitane,  era presente, in rappresentanza del mondo dello sport, Roberto Breda, allenatore della Salernitana.

 

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