A “Dante Ferretti: scenografo italiano” il premio per il miglior doc sul cinema. Riconoscimenti ai film su Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi e a “Fughe e approdi” di Giovanna Tavani. Menzioni speciali per “This is my land, Hebron”, “Ju Tarramutu” e “Passione”.
“1960” di Gabriele Salvatores è il miglior documentario dell’anno. Questa la decisione dei giornalisti cinematografici che al film del regista, Premio Oscar – una produzione Rai Cinema, realizzata da Offside – hanno assegnato il Nastro d’Argento destinato al miglior documentario. In “1960”, presentato fuori concorso all’ultima Mostra di Venezia, Salvatores racconta, senza concessioni alla nostalgia, l’Italia dei sogni e del boom economico con le immagini di quel patrimonio straordinario che la televisione pubblica custodisce nelle Teche Rai.
Miglior documentario nella sezione speciale riservata ai film sul cinema: “Dante Ferretti: scenografo italiano” di Gianfranco Giagni, ancora un titolo presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia in occasione del Premio Pietro Bianchi: un viaggio a 360 gradi nella vita e nella carriera del grande scenografo (due volte Premio Oscar, con Francesca Lo Schiavo, per “The Aviator” e “Sweeney Todd”, vincitore di tre Bafta Awards, cinque David di Donatello e ben dodici Nastri d’Argento). Il film è prodotto da Nicoletta Ercole per Cinecittà Studios e Nicomax Cinematografica e da Flavia Parnasi per Combo Film con il sostegno della Fondazione Roberto Rossellini per l’Audiovisivo, Fondazione Carla Fendi, Marche Film Commission, Torino Piemonte Film Commission e la partecipazione di Rai Cinema, Cinecittà Luce e Studio Universal.
Il Direttivo Nazionale del SNGCI, che, aspettando Taormina ha scelto i premi nell’ambito delle “cinquine” annunciate nei giorni scorsi a Roma, a Villa Medici, ha deciso di assegnare due premi ai film realizzati dedicati a Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman. In particolare, a Maria Sole Tognazzi autrice di “Ritratto di mio padre”, presentato con successo al Festival Internazionale del Film di Roma e in questi giorni in rassegna a Bangkok, va il riconoscimento dei giornalisti, come si legge nella motivazione, per “un ritratto privato e insieme una pagina importante del cinema italiano nel racconto appassionato di una figlia che ha coniugato le emozioni del cinema con un prezioso archivio affettivo”.
Sempre tra i documentari di cinema, premio del SNGCI a “Vittorio racconta Gassman – Una vita da Mattatore” di Giancarlo Scarchilli, per “la scoperta di un Gassman inedito attraverso una regia che ha rimesso a fuoco con la memoria e i documenti, non solo il ritratto di un grande attore ma il protagonista di una vera e propria rivoluzione dello Spettacolo italiano”.
I giornalisti cinematografici hanno anche segnalato con alcune menzioni speciali: “This is my land, Hebron” di Giulia Amati e Stephen Natanson: “Oltre l’odio e le guerre, tra cinema e giornalismo il racconto di un luogo conteso e di una terra devastata dalla violenza”; “Ju Tarramutu” di Paolo Pisanelli per la capacità di raccontare l’umanità, il dolore, la quotidianità e non solo la denuncia, della difficile stagione del dopo terremoto e, per “Passione” di John Turturro, a Simona Paggi (montaggio) e Marco Pontecorvo (fotografia).
Nei giorni scorsi a Roma è stato giù consegnato a Guido Lombardo un Nastro d’Argento speciale per “L’ultimo Gattopardo” di Giuseppe Tornatore, dedicato a Goffredo Lombardo.
Un premio speciale va infine a “Fughe e approdi” di Giovanna Taviani: “una regia d’autore tra documenti, memoria e grande cinema”.
Al Nastro per il miglior documentario erano candidati con “1960” di Gabriele Salvatores, “Io sono Tony Scott ovvero come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del mondo” di Franco Maresco, “Niente paura” di Piergiorgio Gay, “Noi che siamo ancora vive” di Daniele Cini e “This is my land Hebron” di Giulia Amati e Stephen Natanson.
Per il premio destinato al miglior documentario di cinema, con Dante Ferretti scenografo italiano di Gianfranco Giagni, sono stati in lizza anche: “Ennio Flaiano: il meglio è passato” di Steve Della Casa e Giancarlo Rolandi, “Liliana Cavani, una donna nel cinema” di Peter Marcias, “Ritratto di mio padre” di Maria Sole Tognazzi e “Vittorio racconta Gassman, una vita da mattatore” di Giancarlo Scarchilli.