Pesaro, 24 giugno – Doppio incontro con la stampa a Palazzo Gradari. Il direttore artistico della Mostra Giovanni Spagnoletti ha presentato il regista – ed ex allievo universitario – Luca Guadagnino che, a partire da sabato 25 giugno, inizia proprio a Pesaro le riprese di un documentario dedicato a Bernardo Bertolucci. A seguire, la conferenza stampa della giuria della 47a edizione della Mostra del nuovo cinema composta da Fabio Ferzetti, Marina Spada e Isabella Ragonese.
Luca Guadagnino e il suo “Bertolucci on Bertolucci”
Nasce a Pesaro “Bertolucci on Bertolucci”: su proposta di Giovanni Spagnoletti inizieranno le riprese dell’impegnativo progetto, affidato a Luca Guadagnino, il regista di “Io sono l’amore”, di raccontare la vita e le opere di Bernardo Bertolucci. Sono stati così annunciati alcuni particolari su come si svolgerà il lavoro di Guadagnino, profondo conoscitore e estimatore dell’opera di Bertolucci: “Negli archivi delle cineteche e dei Festival a cui Bertolucci ha partecipato nel corso della sua carriera – ha spiegato – cercheremo di raccogliere più materiale possibile sul passato di Bertolucci, da contrapporre al suo lavoro di oggi”.
Le riprese inizieranno proprio a Pesaro e durante la Mostra, filmando l’incontro, molto atteso, di sabato 25 giugno, nel corso del quale Bernardo Bertolucci, solitamente restio, sarà pubblicamente intervistato da Adriano Aprà e Bruno Torri. All’interno del Teatro Sperimentale saranno piazzate per questo scopo cinque videocamere Canon 5D che permetteranno una ripresa in alta definizione con immagini di altissima qualità. Interamente prodotto dalla Chimera Film, il documentario (una sorta di “Bertolucci on Bertolucci”, come è stato intitolato provvisoriamente nel corso della chiacchierata), dovrebbe essere già pronto entro la fine dell’anno, ha concluso il regista Luca Guadagnino.
Pesaro, tra passato e presente: “un vero luogo di scoperta”
Con queste parole ha esordito in conferenza stampa il critico Fabio Ferzetti, uno dei tre giurati presenti all’incontro di questa mattina, insieme alla giovane e brava attrice Isabella Ragonese e alla regista e sceneggiatrice milanese Marina Spada.
Alla domanda su come vedano la Mostra di Pesaro oggi, a distanza di quasi mezzo secolo dalla sua creazione, è stato Ferzetti a rispondere facendo riferimento alle sue esperienze giovanili: “Venivo giovanissimo al Festival perché era l’unico modo, per gli appassionati di cinema, di informarsi, di vedere i film, di conoscere gli autori, gli attori. Pesaro era, ed è per fortuna rimasto, un vero e proprio luogo di scoperta”.
L’incontro ha poi toccato temi relativi all’attuale e acceso dibattito politico, come i tagli allo spettacolo e alla cultura. Soprattutto, sono state le testimonianze dirette dei giurati a fare la differenza: esperienze e ricordi personali messi a servizio della memoria, per Isabella Ragonese “un veicolo di scambio culturale e di formazione”.
Ciascuno dei tre giurati si è espresso con grande libertà, esponendo il proprio punto di vista, ma condividendo lo stesso pensiero di fondo: “un Festival come Pesaro, seppure ‘non accademico’ – ha confessato Marina Spada – è riuscito comunque a fondare una sua ‘scuola di pensiero’, dall’inestimabile valore culturale ed artistico per tutta l’Italia”.