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Giffoni 2011: Valeria Golino, i sogni da bambina e il debutto alla regia

“Da piccola volevo diventare cardiologa, non ero di quelle ragazzine che sognano il cinema. E invece è stato il mio destino, oggi non saprei come sarebbe andata la mia vita se non avessi fatto quel provino con Lina Wertmuller…”. Valeria Golino arriva al Giffoni Film Festival per raccontarsi: “Ero una bambina che viveva tra Atene e Sorrento. Abitavo nella nostalgica e bellissima Massa Lubrense che vista con gli occhi di bimba mi sembrava un posto cupo e solitario. Forse perché ai bambini le cose speciali non piacciono, amano la normalità. Ed io ho sempre rimpianto di non aver avuto una famiglia nei canoni. Però la separazione dei miei genitori mi ha aiutato a sviluppare una curiosità che ancora oggi mi accompagna e mi fa cercare esperienze e avventure nuove”.

Come la prossima sfida, l’esordio alla regia a fine autunno con un film che affronterà il delicatissimo tema della “dolce morte”, l’eutanasia. “Si chiamerà ‘Vi perdono’ – spiega Valeria – e sarà tratto liberamente dall’omonimo romanzo di Mauro Covacich. Ma è ancora un progetto in cerca di finanziamenti. Lo produrrò con la piccola casa di produzione messa su con il mio compagno Riccardo Scamarcio e Viola Prestieri. Ci darà una mano anche la Rai ma la nostra strategia sarà chiedere pochi soldi a più referenti per liberarci da possibili pressioni durante le riprese”.

Un debutto che arriva dopo tanto tempo. “L’idea di mettermi dietro la macchina da presa nasce da un desiderio covato per anni e realizzato, come mi succede spesso, dopo mesi di insistenze da parte degli altri. Tutte le grandi svolte della mia vita le devo agli altri, a stimoli esterni che ho raccolto e valorizzato. Persino la decisione di fare l’attrice. A 15 anni ero una cinefila ‘per forza’, mamma mi portava al cinema tre volte a settimana, ma sognavo di fare il medico”.

E oggi desidera lavorare con tanti registi. “Molti nomi che avevo ‘nel cassetto’ non mi hanno scelto e non credo lo faranno, altri hanno addirittura smesso di lavorare per l’età. Forse Gianni Amelio è ancora nelle mie corde e il francese Jacques Audiard, il regista de ‘Il profeta'”.

L’attrice ha da poco concluso le riprese dell’opera prima di Ivan Cotroneo “La kryptonite nella borsa”. “Due mesi di felicissime riprese. Stimo molto Ivan, è un grande amico oltre ad essere un raffinato professionista. Ma all’inizio avevo delle perplessità: dovevo interpretare ancora una madre combattuta e diversa. Un ruolo fatto troppe volte, temevo di non riuscire a diversificarlo, a renderlo speciale un’altra volta. Mi sbagliavo decisamente. E sul set pensavo: ‘Che errore sarebbe stato rifiutare…'”.

La 41esima edizione del Giffoni Film Festival è in programma dal 12 al 21 luglio.

Per maggiori informazioni: www.giffonifilmfestival.it

 

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