Home Eventi Andrej Konchalovskij, il regista russo al Giffoni 2011

Andrej Konchalovskij, il regista russo al Giffoni 2011

Il regista russo Andrej Konchalovskij ha chiuso gli appuntamenti delle Masterclass del Giffoni Film Festival 2011.

Dopo un brillante passato nel mondo della musica Konchalovskij è approdato al cinema imponendosi sulla scena mondiale.

Il regista ha parlato ai giovani giurati del Giffoni della sua pellicola pluripremiata “Zio Vanja” del 1971: “Film come questo hanno bisogno di tanta pazienza da parte degli spettatori e non so se oggi la gente ha questa pazienza. Il pubblico giovane è abituato ad immagini diverse, come quelle di MTV: una diarrea di immagini senza senso. Siamo abituati a montaggi molto rapidi e ad un cinema americano molto veloce. Oggi probabilmente non girerei il film in questo modo, utilizzerei un linguaggio diverso”.

E ha aggiunto: “quando si guarda un film si utilizza il cuore non il cervello e così se un film è molto bello lo si può riguardare mille volte perché ogni volta si può scoprire in esso qualcosa di nuovo. I film commerciali, invece, li vedi una volta e poi basta. E’ questa la differenza tra l’arte e il commercio. Il commercio non si fonda sull’ispirazione ma sullo stimolo come quando sei al luna park dove stai bene per pochi secondi perché sei in preda agli stimoli e poi ne esci fuori completamente vuoto. Se vedi l’arte, invece, esci fuori dal cinema con il desiderio di restare in silenzio per dare il tempo alle emozioni di tornare al cervello”.

Konchalovskij ha concluso parlando dell’artista: “l’uomo è un angelo ma contemporaneamente è una merda e tocca all’artista riuscire a comprenderlo. Il vero artista è colui che cerca di capire ma fallisce. Ciò che più conta è essere curiosi e cercare di soddisfare la propria curiosità fallendo, perché senza fallimenti non ci sono vittorie. Spesso dei registi che fanno film di gran successo se ne perdono le tracce perché è difficile, se non impossibile, ripetersi. Non ci si può ripetere, occorre andare avanti, da un’altra parte. Oggi le star intelligenti sono tutte infelici perché devono fare sempre la stessa cosa, le cose benvolute. Poche sono le star che possono fare quello che vogliono. Oggi, ad esempio, Tom Cruise può fare solo Tom Cruise, Alberto Sordi, invece, poteva fare quello che gli pareva”.

Per maggiori informazioni: www.giffonifilmfestival.it


LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here