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“La dodicesima notte” al Globe Theatre di Proietti

Dal 18 al 28 agosto al Silvano Toti Globe Theatre di Roma, diretto da Gigi Proietti, torna Riccardo Cavallo con “La dodicesima notte” (suoi anche traduzione e adattamento). Una commedia sull’equivoco, l’inganno, il travestimento, l’ambiguità. Ma in quest’opera la commedia va oltre il puro intrattenimento e diventa strumento di esplorazione del tessuto profondo della vita, conservando allo stesso tempo la leggerezza e la gioiosità della favola, del racconto fantastico da “mille e una notte”. “La dodicesima notte” è un palcoscenico dove nulla è davvero quello che è, dove tutto è apparenza, dove non esistono passato e futuro: infatti ci si chiede da dove vengono i gemelli Viola e Sebastiano che fanno naufragio in Illiria? Qual è il motivo del loro viaggio? Dove sono diretti?

Il Silvano Toti Globe Theatre è nato nel 2003 grazie all’impegno dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti, per un’intuizione di Gigi Proietti che ancora oggi ne cura la direzione artistica. La nona stagione è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale con l’organizzazione e la comunicazione di Zètema Progetto Cultura e G.V. sas, ed è prodotta da Politeama s.r.l. con il contributo delle Banche tesoriere di Roma Capitale (BNL Gruppo BNP Paribas, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena).

Note di regia
Due gemelli, Viola e Sebastiano, fanno naufragio in Illiria. Viola, che crede il fratello morto, si traveste da uomo, entra come paggio alla corte del Duca Orsino e se ne innamora. Ma Orsino ama la Contessa Olivia e costringe Viola a fare da messaggero del proprio amore. La Contessa, credendo Viola un uomo, a sua volta se ne innamora. L’arrivo di Sebastiano chiarirà ogni equivoco.

Shakespeare colloca la vicenda in Illiria, che non è un luogo geografico, ma un luogo della fantasia. È un palcoscenico dove nulla è davvero quello che è, dove tutto è apparenza, dove non esistono passato e futuro (da dove vengono Viola e Sebastiano, qual è il motivo del loro viaggio, dove sono diretti?). Il gioco scenico dell’equivoco, dell’inganno, del travestimento, l’ambiguità, acquistano qui un valore più alto. La commedia va oltre il puro intrattenimento, diventa strumento di esplorazione del tessuto profondo della vita, conservando però la leggerezza e la gioiosità della favola, del racconto fantastico da “mille e una notte”. Ma è appunto una leggerezza apparente fin dal titolo: “La Dodicesima Notte” con l’aggiunta di “o quel che volete” che sembra un invito a non considerare definitivo, reale, neppure il titolo. Shakespeare non offre certezze e chi ha la fortuna di misurarsi con un’opera così spiazzante e inafferrabile, deve navigare in mare aperto. Un mare ingannevole, in cui “nulla di ciò che è così, è così”. Una sfida esaltante. Riccardo Cavallo

Gli interpreti (in ordine alfabetico):
Feste, Gerolamo Alchieri
La contessa Olivia, Claudia Balboni
Viola, Federica Bern
Maria, Lidia Biondi
Sir Andrea, Alessio Caruso
Antonio, Sebastiano Colla
Sir Tobia, Roberto Della Casa
Malvolio, Nicola D’Eramo
Sebastiano, Daniele Grassetti
Valentina, Valentina Marziali
Il duca Orsino, Carlo Ragone
Capitano, Raffaele Proietti
Guardie, Matteo Bartoli e Mario Schittzer

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