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Proiezione speciale “Diol Kadd. Vita, diari e riprese in un villaggio del Senegal”

In occasione dell’uscita in DVD, nella collana Feltrinelli Real Cinema, di “Diol Kadd. Vita, diari e riprese in un villaggio del Senegal”, la Fondazione Cinema per Roma organizzerà una proiezione speciale del documentario di Gianni Celati.

L’evento si terrà mercoledì 28 settembre alle ore 21 presso la Casa del Cinema di Roma (Sala Deluxe, Largo Marcello Mastroianni, 1). L’ingresso alla proiezione è libero fino ad esaurimento posti disponibili.

La pellicola, presentata al Festival Internazionale del Film di Roma nel 2010, all’interno della sezione L’Altro Cinema | Extra, ha vinto il premio “Enel Cuore per il Cinema Sociale”.

Il DVD uscirà abbinato al libro “Passar la vita a Diol Kadd. Diari 2003-2006” di Gianni Celati, edito da Feltrinelli.

“Diol Kadd” è il film frutto di tre anni di riprese in un piccolo villaggio senegalese, nella savana sub sahariana. Racconta Gianni Celati: “Qui la nostra troupe si è dedicata per lo più all’osservazione della vita quotidiana, e alla fedeltà alle tradizioni che creano un modo di vita comunitario. Oltre a ciò, abbiamo filmato la commedia sulla povertà e la ricchezza dell’attore-regista Mandiaye N’Diaye. È la storia di un agricoltore stanco del suo lavoro e stanco d’essere povero. Un sapiente gli suggerisce di cercare un cieco che gli porterà la ricchezza. Questo cieco si rivelerà il Signore delle Piogge, che nella stagione dovuta rende fertili i campi e porta ricchezza agli uomini. Nell’ultimo soggiorno (2006), abbiamo costruito uno schermo in piena savana, dove abbiamo proiettato il nostro film. Sullo schermo scorrevano le immagini del signore delle piogge, che viene a Diol Kadd per distribuire la ricchezza alle persone oneste, ma è assalito da una massa di giovani che lo derubano di tutto. Al che il Signore delle Piogge scappa a gambe levate e decide che non vuole più aver niente a che fare con gli uomini. Il tempo degli dèi benèfici è finito, ora tutti adorano solo la ricchezza”.

“Per una volta, senza scandalo o pietismo, la quotidianità africana è ritratta per quello che è: l’occhio di uno dei più grandi letterati italiani viventi, scruta cronaca, miti e riti di quell’altro mondo che attirò anche la curiosità di Moravia e Pasolini negli anni ’70”. (Mario Sesti)

 

 

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