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Liliana Cavani premiata a Terni, la regista pensa ad un nuovo film

Liliana Cavani pensa ad un nuovo film su San Francesco. Ad annunciarlo la stessa regista domenica 20 novembre, nel corso della giornata inaugurale della settima edizione del Festival Popoli e Religioni Umbria International Film Fest, dove ha presentato la versione restaurata di “Francesco d’Assisi”, il suo film d’esordio come regista (1966).

“La biografia di San Francesco, scritta da Paul Sabatier alla fine del XIX secolo, mi piacque moltissimo perché non era un testo agiografico ma un vero romanzo di formazione – racconta la regista – Rimasi stupefatta dall’attualità e dalla modernità di questa figura, e questo per diversi motivi: primo, perché Francesco non è un francescano; secondo, perché la sua era una rivoluzione generazionale, e per questo sempre attuale. In effetti io immagino il movimento francescano un po’ come quello sessantottino, non a caso il mio film è stato percepito nel ‘66 come qualcosa di nuovo. Si afferrava che c’era qualcosa di nuovo nell’aria, perché c’era in Francesco”.

“Dopo Venezia – ricorda la Cavani – fui invitata a presentare il mio film a Praga dal gruppo di intellettuali di Carta 90. Era il periodo della famosa Primavera di Praga: si erano liberati dell’occupazione dei russi e vivevano nell’ebbrezza della libertà, che però durò poco. Nel ’68 a Praga arrivarono i carri armati sovietici. La festa era finita. Non ho mai saputo cosa accadde a tanti intellettuali che avevo conosciuto, eccetto Milos Forman, che andò in America e lo rividi a New York 10 anni dopo”.

Ventuno anni dopo, Liliana Cavani è tornata a raccontare la storia di Francesco d’Assisi in un secondo film. “Con il primo film mi resi conto in realtà di avere soltanto avviato una riflessione su Francesco. Avevo lacune, acerbità e resistenze. Per esempio, in quella prima versione non ero riuscita a raccontare l’episodio delle stimmate sul quale invece mi concentrai nel secondo film interpretato da Mickey Rourke”.

La regista pensa che Terni potrebbe essere la location ideale per il nuovo film: “Tutta la storia potrebbe essere ambientata nella città dell’acciaio, che si trova in posizione strategica tra Roma e l’alta Umbria”.

“Un film che potrebbe rilanciare anche il polo cinematografico umbro – ha sottolineato il Vescovo Vincenzo Paglia, ideatore dell’Umbria Film Fest – che dopo i successi di La vita è bella e delle fiction sta attraversando un momento di stagnazione”.

Alla regista, che ha tra l’altro annunciato l’imminente stesura definitiva della sceneggiatura del suo prossimo film per il cinema centrato sulla prima donna condannata alla sedia elettrica negli Stati Uniti, Maria Barbella – pellicola che dovrebbe essere distribuita dalla Fox – è stato consegnato un riconoscimento dal festival.

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