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La Cineteca Nazionale presenta alle Giornate del Cinema Muto il restauro digitale di “Idillio infranto”

“Idillio infranto”, prima pellicola prodotta e girata in Puglia, è anche l’ultimo film muto italiano. Il film viene presentato per la prima volta in D-Cinema. 

La Cineteca Nazionale partecipa all’edizione 2012 delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone (6-13 ottobre) presentando, nella sezione “Riscoperte e restauri / Rediscoveries & restorations”, il restauro digitale (DCP) del film “Idillio infranto”, del 1931.

“Idillio infranto” è la prima pellicola prodotta e girata in Puglia, ma è anche l’ultimo film muto italiano. Nulla ancora si sa del regista Nello Mauri e della sua presunta moglie, Dirce Greselin, attrice con ruolo comprimario nel film. L’attrice principale, Ida Mantovani, viene da Milano ed è l’unica professionista del cast anche se questo è il suo unico ruolo da protagonista dopo due film con ruoli minori: “Le mani sugli occhi” del 1929 e “La leggenda di Wally” del 1930, entrambi di G. Orlando Vassallo. Artefici del film sono il suo produttore, Orazio Campanella, di Acquaviva delle Fonti, dove il film è girato nel 1931, e Raoul Giovanni Perugini, fotografo marchigiano trasferitosi ad Acquaviva in Puglia, con alcune esperienze nel campo del documentarismo cinematografico sin dal 1922.

Inusuale e lussuoso esperimento, a metà fra il passatempo dell’home movie e il salotto culturale di provincia, avrà un singolare destino di oblìo negli anni immediatamente seguenti. Orazio Campanella, dopo il 1933, aveva chiuso la pellicola in una cassapanca senza nemmeno dichiarare il film, con esso mettendo fine anche all’impresa della Apulia Cine, la società da lui fondata. Sarà riscoperto solo nel 1986, dopo la sua morte, per opera del nipote Franco Milella, dello storico locale Sante Zirioni e della Transtv con Tommaso Lapegna.

Il progetto, varato fra il 2007 e il 2008 dalla Cineteca Nazionale e dalla Teca del Mediterraneo, ha affrontato recentemente lo stadio successivo al restauro, riguardante l’offerta del film al pubblico odierno. Dai file digitali scena e suono si è apprestato un DCP (Digital Cinema Package), in linea con i requisiti del D-Cinema e adeguato alla presentazione del film in qualsiasi sala fin dal prossimo futuro.

E’ proprio questa copia digitale che viene mostrata alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone 2012, nell’anno in cui – fra incredulità, costernazione e incertezze anche nel mondo delle cineteche – è stata confermata ufficialmente e definitivamente la fine della pellicola per le proiezioni e già si preannuncia – ha cominciato la Fuji – la dismissione successiva anche del negativo da ripresa.

 

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