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Dal Bangladesh ad Asiatica, doppio premio per “Television” – Tutti i premi della XIV edizione

Roma, 21 Ottobre 2013 – Si è conclusa ieri sera la XIV edizione di Asiatica – Incontri con il cinema asiatico, il Festival diretto dal regista Italo Spinelli, che a ingresso libero fino ad esaurimento posti alla Pelanda – Centro di Produzione Culturale della zona di Testaccio a Roma ha presentato i migliori lungometraggi e documentari asiatici. “Numerosi gli incontri con registi, attori e produttori arrivati a Roma a presentare i propri lavori – dichiarano gli organizzatori dell’evento – Un grandissimo successo di pubblico ha caratterizzato questa edizione del festival”.

La XIV edizione di Asiatica ha assegnato i seguenti premi: Premio Città di Roma per il Miglior Film a “Television” di Mostofa Sarwar Farooki (Bangladesh); Premio Città di Roma per il Miglior Documentario a “1001 Apples” di Taha Karimy (Irak) e Menzione Speciale a “Without Shepherds” di Cary McClelland e Imran Babur (Pakistan); Premio della Giuria NETPAC (Network for the Promotion of Asian Cinema) a “Snow On Pines” di Payman Maadi (Iran); Premio del Pubblico al Miglior Film a “Television” di Mostofa Sarwar Farooki (Bangladesh); Premio del Pubblico al Miglior Documentario a “Mohtarama” di Malek Shafi’i e Diana Saqueb (Afghanistan).

La serata di chiusura della XIV edizione di Asiatica ha ospitato anche la presentazione de “L’Archivio a Oriente 3”, coprodotto da Italo Spinelli e Marco Aureli per Mnemosyne con l’Istituto Luce Cinecittà. Asiatica ha invitato tre registi a realizzare cortometraggi usando film, documentari, fotografie e cinegiornali, girati nei loro paesi e conservati presso l’Archivio Storico del Luce. I tre corti sono stati proiettati in una versione non ancora definitiva: “Monkey Dance” di Adilkhan Yerzhanov (Kazakhstan) “un film sull’assurdità della vita e sull’alternanza del bene e del male”, “Memories of the Future” di Amira Chebli (Tunisia) “un film che spiega che forse non c’è differenza fra ieri, oggi e domani” e “Il sale della vita” di Hisham al-Zouki (Siria) “un omaggio alle memorie che ci restano dentro e che portiamo con noi fin dall’infanzia”.

 

 

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