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Piva, Quatriglio e Santarelli per “Amarcord d’Autore Doc”, tre giovedì per ricordare l’Italia di ieri

6565-Con-il-fiato-sospeso-Costanza-Quatriglio“Amarcord d’Autore Doc” è il titolo della rassegna in programma alla Casa della Memoria e della Storia di Roma. Tre giovedì – 8 maggio, 29 maggio e 12 giugno 2014 ore 18.00 – per scoprire il talento e la creatività dei documentaristi, per saperne di più dell’Italia di ieri. E soprattutto ricordare.

La storia italiana dimenticata, rimossa, meno conosciuta in una mini rassegna di doc d’autore che raccontano le vicende personali e collettive, gli eventi privati e pubblici che hanno segnato e caratterizzato l’identità del nostro Paese. Tre film recenti che in altrettanti incontri sono presentati e commentati dai loro registi: Alessandro Piva, Costanza Quatriglio e Marco Santarelli.

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8 maggio, ore 18.00 – “Lettera al Presidente” di Marco Santarelli, insieme alla coautrice e storica Teresa Bertilotti (Italia, 2013, 69’)
C’è chi scrive per ottenere una casa, un lavoro, il riconoscimento di una pensione, la luce elettrica, una ‘spintarella’ per un provino in televisione. E c’è chi propone fantastiche invenzioni o chi suggerisce un monumento al ‘Lavoratore Ignoto’ e così omaggiare i nostri emigranti. Dall’archivio del Quirinale le lettere inviate dagli italiani di tutte le età ai Presidenti della Repubblica.

29 maggio, ore 18.00 – “terramatta;” di Costanza Quatriglio (Italia, 2012, 75’)
Una lingua inventata, né italiano né dialetto, musicale ed espressiva come quella di un cantastorie. Nato nel 1899, l’analfabeta siciliano Vincenzo Rabito racconta il Novecento attraverso migliaia di fitte pagine dattiloscritte raccolte in quaderni legati con la corda. Dall’estrema povertà al boom economico, è un secolo di guerre e disgrazie, ma anche di riscatto e lavoro. Il punto di vista inedito è quello di un ultimo che, scrivendo la propria autobiografia, rilegge la storia d’Italia.

12 giugno, ore 18.00 – “Pasta nera” di Alessandro Piva (Italia, 2011, 62’)
Tra il 1945 e il 1952 più di 70mila bambini del Sud più svantaggiato furono ospitati temporaneamente da famiglie del Centro-Nord. Quei bambini presero in quegli anni il primo treno della loro vita, per lasciarsi alle spalle la povertà e le macerie del dopoguerra e vivere un’esperienza che non avrebbero mai più dimenticato. Il documentario riporta alla luce uno dei migliori esempi di solidarietà e spirito unitario nella storia del nostro Paese.

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Custodire la memoria e conoscere la storia non ufficiale del nostro Novecento, tra dittatura, guerra e ricostruzione, è importante, soprattutto per le nuove generazioni. Non solo grazie alla narrazione scritta, ma anche a quella affidata alle testimonianze in video dei protagonisti, ai documenti e alle fonti dell’epoca, spesso provenienti da preziosi e ricchi archivi storici audiovisivi.
Memoria che in questa breve rassegna affonda le sue radici nel documentario, in passato considerato il parente povero del cinema di finzione, tanto da non essere denominato film. Eppure negli ultimi anni il riscatto e la rinascita del documentario si sono imposti in Italia per la qualità dei soggetti affrontati, per i riconoscimenti ottenuti, per i premi conquistati partecipando, per la prima volta insieme a opere di finzione, ai concorsi di festival di respiro internazionale, come quelli di Venezia e Torino.

La rassegna è promossa dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale – Dipartimento Cultura, Servizio Spazi Culturali.

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