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MedFilm Festival 2014: Premio Amore e Psiche a “Stratos”, tra i vincitori “In grazia di Dio”

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Si è conclusa la ventesima edizione del MedFilm Festival che quest’anno ha festeggiato i suoi 20 anni di attività con un programma ricco ed intenso. “Siamo estremamente soddisfatti per essere riusciti, in condizioni economiche proibitive, a costruire un programma fortemente legato al racconto contemporaneo, e al tempo stesso estremamente eclettico, nel quale hanno convissuto tante idee di cinema: dalla finzione al documentario, dal melodramma al noir fino alla commedia ed al cinema sperimentale – ha dichiarato Ginella Vocca, presidente del MedFilm Festival – Il percorso, chiaro e creativo, è stato ben definito a cominciare dai film di apertura e chiusura, siamo partiti dall’Egitto con l’anteprima europea ‘Factory Girl’ di Mohamed Khan, per arrivare in chiusura nel cuore dell’Europa, con il francese ‘Eastern Boys’ di Robin Campillo. Due titoli, molto diversi per stile e contenuto, che uniscono idealmente le due anime del festival: da un lato il Mediterraneo, ricco di storia, fascino e passioni viscerali; dall’altro l’Europa dell’immigrazione e dell’incontro/scontro tra culture diverse”.

La Giuria del Concorso Ufficiale, composta da Dacia Maraini, Iaia Forte, Steve Della Casa, Antonio Fasanella e Marco Simon Puccioni, ha assegnato il Premio Amore e Psiche a “Stratos” di Yannis Economides (Grecia) e l’Espessione Artistica a “In grazia di Dio” di Edoardo Winspeare (Italia). Menzione Speciale della Giuria a “Le Challat de Tunis” di Kaouther Ben Hania (Tunisia).

La Giuria del Concorso Documentari, composta da Valentina Carnelutti, Antonio Pettinelli e Franco Arminio, ha assegnato il Premio Open Eyes a “My Love Awaits Me By the Sea” di Mais Darwazah (Giordania/Palestina). I Riconoscimenti Speciali sono andati a “Karpotrotter” di Matjaz Ivanisin (Slovenia) e a “Sobre La Marxa” di Jordi Moratò (Spagna).

La Giuria del Consorso Cortometraggi, composta dagli studenti diplomandi delle scuole di cinema e dai detenuti della Casa Circondariale Rebibbia “Nuovo Complesso”, ha assegnato il Premio Methexis a “Selma” di Mohamed Ben Attia (Tunisia) e il Premio Cervantes Roma è andato a “Christine” di Mounia Akl (Libano).

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Il Miglior Lungometraggio per la Giuria Più Culture è “In grazia di Dio” di Edoardo Winspeare (Italia). Riconoscimento Speciale a “Factory Girl” di Mohamed Khan (Egitto).

La Giuria degli Studenti Universitari della Facoltà di Arabo del Dipartimento di Studi Orientali dell’Università La Sapienza, del Dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo della Sapienza e di RomaTre, dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e della Scuola Provinciale d’Arte Cinematografica “Gian Maria Volonté”, si è così espressa: Miglior Film “Le Challat de Tunis” di Kaouther Ben Hania; Miglior Documentario “In The Name Of God” di Mashti Esmail; Miglior Cortometraggio “Wooden Hand/Peau de Colle” di Kaouther Ben Hania.

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