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Visioni notturne sostenibili 2014: cinema e impegno sociale nella Valle del Belìce

CINEMARCONI-Visioni-Notturne-e-sostenibili-2014È stata presentata a Palermo, al Centro Sperimentale di Cinematografia, la terza edizione di Visioni notturne sostenibili 2014, stratificazioni: conflitti ed evoluzioni, una rassegna di cinema del reale che, dopo l’esordio a Gibellina nel 2012, fa tappa quest’anno a Salemi (5 settembre) e a Vita (6 settembre). La rassegna ospita anche la residenza creativa di tre giovani filmmaker, selezionati attraverso un bando di concorso: Aurelio Gambadoro, Salvo Manzone e Stefano Martone, che hanno girato e realizzato dal 25 al 30 agosto scorso, a Vita e nel territorio del Belìce, tre cortometraggi che saranno proiettati durante la serata conclusiva della rassegna.

Visioni notturne sostenibili nasce nell’ambito del progetto culturale ideato da Belìce/EpiCentro della Memoria Viva_CRESM, l’Associazione che anima il Museo della memoria della Valle del Belìce di Gibellina. Conta su un appassionato e giovane gruppo di lavoro e sulla direzione artistica di Giuseppe Maiorana che del Centro è anche direttore del Comitato scientifico.

“La Valle del Belìce ha una storia che pochi conoscono – afferma Maiorana – al di là di quel catastrofico terremoto che nel ’68 ha schiacciato paesi, anime e identità. Quella storia, che ha visto protagonisti movimenti di cittadini in lotta per il cambiamento sociale e culturale – con quella straordinaria guida che fu Danilo Dolci – è ancora una fonte d’ispirazione per noi. L’intento del progetto è di educare alla visione, fare divulgazione sociale, contribuire alla valorizzazione del territorio anche attraverso il cinema e in particolare attraverso il linguaggio dei documentari, per la maggior parte prodotti dal ‘basso’, o comunque fuori dai vincoli imposti dall’industria cinematografica e televisiva”.

Il programma prevede cinema d’impegno e di denuncia che spazia dai filmati storici a film contemporanei di giovani registi emergenti e visite guidate gratuite alle istituzioni museali del territorio.

“Vogliamo ridare visibilità a quei luoghi, edifici o contesti naturali di interesse storico, artistico o paesaggistico dimenticati o poco valorizzati, restituendo loro, seppur per poco tempo, la possibilità di rivivere ed essere fruiti – continua Giuseppe Maiorana – così facendo, speriamo di indicare modelli innovativi e sostenibili di turismo culturale ma soprattutto di costruire una immagine nuova di questo territorio”.

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