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Torna “Dignità Autonome di Prostituzione”, pillole di piacere teatrale al Brancaccio

Luciano-Melchionna-DIGNITA-AUTONOME-DI-PRISTITUZIONE-38773Torna a teatro “Dignità Autonome di Prostituzione”, diretto da Luciano Melchionna, dal format di Betta Cianchini e lo stesso Melchionna, con la partecipazione straordinaria di Antonella Elia, Fiordaliso, Francesco Montanari, Michela Andreozzi, Max Vado ed altri artisti che saranno protagonisti a sorpresa solo in alcune repliche.

Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Brancaccio di Roma dal 18 settembre.

Luci Camilla Piccioni. Costumi Michela Marino; Fonico Luigi Di Martino. Assistenti alla regia Roberto Arabiano, Cristina Spano e Diego Serra.

Istruzioni per l’uso
Dignità Autonome di Prostituzione è la Casa Chiusa dell’Arte.
I clienti/spettatori all’ingresso, con il biglietto, ritirano alcune banconote: moneta “locale” del Postribolo. Con quelle e solo con quelle, possono contrattare e “consumare” le “prestazioni” durante la serata. Gli artisti/prostituti, in vestaglia o giacca da camera, adescano o si lasciano adescare dagli spettatori/clienti. Gli accordi sono completamente affidati ad entrambe le parti.
Le cortigiane della Casa Chiusa possono scegliere di non vendersi e possono anche litigare tra di loro pur di accaparrarsi i clienti più “generosi”, i quali a loro volta possono decidere di lasciare anche una mancia dopo: sempre “se gli è piaciuto”.
Le “pillole di piacere teatrale” sono monologhi classici o contemporanei (per lo più del Melchionna) della durata di 10/15 minuti circa e hanno luogo negli spazi più disparati: toilettes, uffici, camerini, bagni, sottopalco, automobile, ecc.
Le performance avvengono in contemporanea tra loro – solo su richiesta di uno spettatore e/o vari gruppi – durante tutta la serata, senza soluzione di continuità: gli attori si concedono più volte a sera, a seconda della loro resistenza.

Ogni “pillola” dovrà in qualche modo emozionare, far riflettere e divertire lo spettatore, laddove per divertimento si intenda “uno stupore nuovamente sollecitato” da un teatro che non è auto-celebrativo, ermetico o fine a se stesso ma prima di tutto magia e sogno.

Un nuovo approccio allo Spettacolo, un modo per ridare “Dignità” al lavoro dell’Attore e al contempo una provocazione giocosa e sorprendente per riavvicinare il pubblico al mestiere più antico del mondo…

“Mi paghi prima. E anche dopo, se ti è piaciuto”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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