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“Timbuktu” trionfa ai César 2015, film anti-jihad di Sissako

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Parigi, 21 Febbraio 2015 – Un film contro l’oscurantismo jihadista trionfa nella quarantesima edizione dei César, gli Oscar francesi, che si è appena chiusa al Theatre du Chatelet di Parigi. Nella Francia colpita dalle stragi di inizio Gennaio, “Timbuktu”, il film di Abderrahmane Sissako, ha conquistato ben sette statuette, tra cui quelle per il miglior film e la miglior regia.

Già osannato dal pubblico all’ultimo Festival di Cannes (dove però non venne premiato), “Timbuktu” è ora in corsa per gli Oscar (la consegna nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 Febbraio) come miglior film straniero.

Nato in Mauritania ma trasferitosi all’età di 22 anni a Parigi, Sissako è il primo regista africano a conquistare il riconoscimento francese.

Il Film. Non lontano da Timbuktu, occupata dai fondamentalisti religiosi, in una tenda tra le dune sabbiose vive Kidane, in pace con la moglie Satima, la figlia Toya e il dodicenne Issan, il giovanissimo guardiano della loro mandria di buoi. In paese le persone soffrono sottomesse al regime di terrore imposto dai jihadisti determinati a controllare le loro vite. Musica, risate, sigarette e addirittura il calcio, sono stati vietati. Le donne sono state obbligate a mettere il velo ma conservano la propria dignità. Ogni giorno una nuova corte improvvisata emette tragiche e assurde sentenze. Kidane e la sua famiglia riescono inizialmente a sottrarsi al caos che incombe su Timbuktu. Ma il loro destino muta improvvisamente quando Kidane uccide accidentalmente Amadou, il pastore che aveva massacrato Gps, il bue della mandria a cui erano più affezionati. Kidane sa che dovrà affrontare la corte e la nuova legge che hanno portato gli invasori.

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