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Cannes 2015: sul red carpet arriva il super cast de “Il Piccolo Principe” e Gérard Depardieu

Da Cannes la nostra inviata Marilena Vinci. Diario e foto del decimo giorno.   

Film crew - Red carpet - The Little Prince © AFP : Anne-Christine Poujoulat - Cannes 2015

Cannes, 22 Maggio 2015 – Si è aperta con uno dei film d’animazione più attesi dell’anno la penultima giornata del 68° Festival di Cannes: proiettato fuori concorso, “Il Piccolo Principe” di Mark Osborne ha portato sul red carpet il ricco cast di doppiatori che include Benicio Del Toro, Marion Cotillard, Riley Osborne, Mackenzie Foy, André Dussollier, Vincent Cassel, Guillaume Gallienne e Florence Foresti e parte del cast italiano, con Stefano Accorsi, Pif e Alessandro Siani.

Il film non è una trasposizione fedele del romanzo di Saint-Exupéry ma una sorta di sequel. “Ci ho dovuto pensare, il libro per me era speciale ed ero convinto che fosse inadattabile. – spiega il regista –  Ho preferito fare un omaggio e parlare del modo in cui questo libro influenza tutti. E’ il suo potere. Lo leggi, lo scambi con qualcuno ed entri in relazione con lui. E’ stato un modo per proteggerlo. Si trattava sostanzialmente di adattare il libro alle nuove generazioni. Il mio scopo era duplice: fare omaggi a chi amava il libro e portare lettori nuovi, e sarei orgoglioso di sapere che qualcuno che non lo ha letto, dopo aver visto il film, avesse voglia di farlo. Ci ho messo sei mesi a convinvermi. Tutto è stato realizzato con il supporto della famiglia Saint-Exupéry ed è stato fondamentale. Ogni cosa che c’è nel film rimanda comunque a qualche passaggio del libro. Mi sono reso conto che non potevo fare una trasposizione esatta, il libro è così lirico e poetico che avrebbe sopraffatto l’essenza del film stesso. Non avrei comunque potuto includere ogni cosa, per cui abbiamo deciso di utilizzare come ‘tramite’ la storia di questa ragazza. Con i miei collaboratori ci siamo seduti e abbiamo fatto un sunto di cosa, nel libro, per noi era importante riportare nel film. E ci siamo fermati quando abbiamo capito che avevamo abbastanza materiale per onorare il film e abbastanza per raccontare la storia che volevamo raccontare. Chiusa la lavorazione ho trovato una lettera di mia moglie che si chiudeva con a frase ‘L’essenziale è invisibile agli occhi’. E’ stata come la chiusura di un cerchio. Quando ho iniziato a studiare l’animazione ho studiato tutte le sue declinazioni e ho sempre cercato il modo di mischiare i media. Quando ho capito che dovevo costruire una storia più larga attorno al libro ho capito che la parte relativa alla realtà poteva essere in cgi, che rappresenta il mondo degli adulti, essendo una tecnica molto avanzata. Ma il mondo della fantasia e dei bambini doveva avere a che fare con qualcosa di artigianale, che ricorda anche a me la mia infanzia, qualcosa di familiare. Alla fine è diventato anche quello qualcosa di originale, una via di mezzo tra i disegni e la realtà”.

Film crew - Red carpet - Valley of Love © Getty Images : Tristan Fewings - Cannes 2015

Per quanto riguarda il concorso è stato presentato l’ultimo film francese: il drammatico “Valley of Love” di Guillaume Nicloux, con Gérard Depardieu ed Isabelle Huppert. Il film ha per protagonista una coppia di ex coniugi il cui figlio muore suicida e chiede loro, in una lettera, di trascorrere una settimana insieme nella Valle della Morte. L’argomento ricorda la reale tragedia vissuta da Depardieu quando nel 2008 perse il figlio Guillaume di soli 37 anni. Un legame che ha indotto lo stesso regista Nicloux a pensare all’attore per affidargli la parte da protagonista.

“Non avrei mai osato servirmi del mio lutto per costruire il personaggio e non considero questo lavoro più difficile di altri – afferma Depardieu – Però posso dire che capisco bene il peso di queste lettere e di questo appuntamento. Per me non è stato difficile interpretare questo ruolo. Bisogna capire che quando recita un attore non necessariamente deve attingere dalla propria vita personale…”.

Il regista racconta di essere rimasto impressionato dalla Death Valley, che ha visitato nel 2012 e che ha ispirato il film: “E’ stato come sognare a occhi aperti, un sogno che non svaniva ma continuava a turbarmi”. “E’ stata effettivamente come una discesa all’inferno. Sono luoghi che agiscono sulle emozioni e sul metabolismo. Azzerano la vita quotidiana e, se sei disposto a perderti in territori non abituali, ti lasciano aprire verso qualcosa di sconosciuto, di imprevedibile, un abisso che ti nutre”.

Poi Depardieu, in evidente sovrappeso in scene in cui appare mezzo nudo, ironizza sulla sua forma fisica: “Ho fatto l’attore perché non volevo lavorare. E posso lavorare se si mangia e si beve bene. Non voglio sottovalutare questo mestiere, ma per quanto mi riguarda meno lavoro, più vivo e meglio vanno le cose. Recitare è un piacere che mi ha facilitato le cose perché si guadagnano molti soldi”.
Sul cinema contemporaneo dichiara di non guardare “molti film francesi in tv o in dvd, adoro le serie, trovo straordinario Bruce Willis, i suoi film sono giocattoli, con effetti speciali allucinanti. Considero grandi Rosselini, Ferreri, Pialat, Carlos Saura, Glauber Rocha, amo Jacques Audiard, che fisicamente mi fa pensare a suo padre Michel. Scusate se sono un po’ banale, ma non sono un cinefilo”.

Isabelle Huppert & Gérard Depardieu - Photocall - Valley of love © FDC : Théophile Delange - Cannes 2015

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