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Disegno di legge, riforma sul cinema della Senatrice Di Giorgi: primo appuntamento il 14 luglio

Il disegno di legge di riforma sul cinema della Senatrice Di Giorgi, presentato due giorni fa in una conferenza stampa al Senato, nasce anche grazie a France Odeon. Primo appuntamento martedì 14 luglio. Di seguito il comunicato stampa. 

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Riceviamo e inoltriamo

Roma, 10 luglio 2015

Cari amici,

il dibattito avviato a Firenze nell’edizione di France Odeon del 2013 quando consegnammo a Renzi, (ancora sindaco), un vocabolario francese-italiano per prepararlo ad una futura riforma del cinema ispirata al sistema francese e proseguito l’anno dopo con il convegno Belle toujours sui meccanismi di sostegno all’intero settore che sono vigenti in Francia dal 1946, ha contribuito alla scrittura del Disegno di legge sul cinema della Senatrice Di Giorgi, presentato due giorni fa in una conferenza stampa al Senato.

I principi fondamentali ed innovativi per l’Italia contenuti nel Disegno di legge che porta la firma anche di Sergio Zavoli e della Vice-Presidente del Senato, Valeria Fedeli sono i seguenti:

CENTRO NAZIONALE DEL CINEMA E DELLE ESPRESSIONI AUDIOVISIVE. E’ prevista la creazione di un organismo che unifichi le competenze, elabori le politiche del settore, abbia risorse certe e una capacità di reazione immediata rispetto alle questioni che di volta in volta si creano nel settore anche in relazione alle innovazioni tecnologiche, all’evoluzione dei mercati, ai cambiamenti delle politiche europee, alla difesa del diritto d’autore. L’attuale Direzione generale cinema dovrebbe diventare il nucleo fondante del nuovo Centro nazionale del cinema e delle espressioni audiovisive.

PRELIEVO DI SCOPO. Attualmente il cinema, insieme alla lirica e allo spettacolo dal vivo… è sostenuto dallo Stato tramite il fus, il cui ammontare proviene dalla fiscalità generale e cambia di anno in anno e dal tax credit che dipende comunque dalla fiscalità. Con il prelievo di scopo si vuole creare un meccanismo di determinazione delle risorse per il Cinema e l’audiovisivo attraverso l’assegnazione all’organismo competente ( in questo caso al Centro Nazionale del Cinema e delle espressioni audiovisive ) di una piccola quota degli utili realizzati da chi guadagna con la diffusione di cinema e audiovisivo: televisioni, internet, telefoniche e, evidentemente, anche la sala cinematografica.

TRASPARENZA. Dei contratti relativi alla nascita, lo sviluppo e la futura esistenza di un’ opera cinematografica, fino ad oggi in Italia si sa pochissimo, anche se per realizzarla, distribuirla e trasmetterla si utilizzano soldi pubblici. Con l’istituzione del REGISTRO CINEMATOGRAFICO presso il Centro Nazionale del cinema e delle espressioni audiovisive, tutti gli atti, i contratti e i vari sostegni nazionali regionali ed europei che riguardano la vita di ogni opera cinematografica che abbia usufruito di benefici dallo Stato, saranno trasparenti.

UFFICIO DI CONCILIAZIONE. In alcuni settori del cinema come ad esempio nella distribuzione e nella programmazione non si è mai arrivati a una vera liberalizzazione. Ad esempio se un esercente richiede a un distributore o al programmatore di un circuito di poter avere nel suo cinema un film non sempre la risposta è positiva. Questo non dovrebbe accadere, soprattutto se il film in oggetto è stato realizzato con il sostegno dello Stato. L’ ufficio di conciliazione, che si ispira al mediatore del cinema che esiste in Francia dal 1982, ha lo scopo di vigilare sulla libera circolazione delle opere risolvendo eventuali questioni relative ai rapporti tra distributori, programmatori ed esercenti per riequilibrare eventuali abusi di posizione dominanti.

SANZIONI. In tutte le precedenti leggi del cinema e dell’audiovisivo le sanzioni non erano previste o era quasi simboliche. Nel presente DDL sono definite le sanzioni con progressivi livelli di severità che vanno dal richiamo alla sospensione dell’attività per chi trasgredisce.

Gli scettici dicono che un provvedimento come questo non passerà mai e le loro motivazioni, primo fra tutti il pessimismo, sono di buon senso, ma se i primi a non crederci sono i professionisti del cinema italiano sarà difficile convincere gli altri. Quindi dovremo partecipare numerosi e convinti a tutte le iniziative che possono far crescere il consenso intorno a questa riforma.

IL PRIMO APPUNTAMENTO è martedì 14 luglio alle ore 11, all’incontro, organizzato da Lorenza Bonaccorsi, responsabile per la Cultura del PD, insieme alla Senatrice Rosa Maria Di Giorgi, per confrontarsi con il settore, sul Disegno di legge di riforma del cinema di cui la Sen. Di Giorgi è la prima firmataria. L’incontro si terrà nella Sede Nazionale del PD, via S.Andrea delle Fratte,16.

Per chi interessato: cultura@partitodemocratico.it

Francesco Ranieri Martinotti e Riccardo Zucconi
(Direttore e Presidente di France Odeon)

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