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Nanni Moretti apre il SalinaDocFest 2015

Italian film maker Nanni Moretti poses d

Nanni Moretti sarà il protagonista della serata di apertura della nona edizione del SalinaDocFest, mercoledì 16 settembre, con la proiezione di “Mia madre”: a 22 anni dal set di “Caro Diario”, il regista torna per la prima volta a Salina. Ad accoglierlo, l’isola senza cinema che ogni anno si trasforma nell”isola del grande cinema di realtà. La nona edizione del SalinaDocFest 2015 – diretto da Giovanna Taviani – propone dal 16 al 20 settembre, una finestra straordinaria sul tema Conflitti e Periferie: la più scottante attualità di questi giorni vista attraverso lo sguardo del documentario narrativo.

Tre anteprime italiane. Nove i film in concorso. Dal sogno kazako, che Andrea Segre chiude proprio con una citazione di Ecce Bombo (“I sogni del lago salato”), al fantasma visionario di “Those Who Feel The Fire Burning” (Morgan Knibbe), dall’Africa di “Concerning Violence” (Göran Olsson) a Gerba e a Parigi con “Brule la mer” (Maki Berchache, Nathalie Nambot), nel convento dei Rom in Belgio (“Kosmos” di Ruben Desiere) o nel campo zingaro di Tor De Cenci (“Romeo e Giulietta” di Massimo Coppola), entriamo nelle vite di chi è costretto a fuggire dal proprio paese (A syrian love story del grande Sean McAllister), dove si fondono destini generali e destini personali (“Memorie – In viaggio verso Auschwitz” di Danilo Monte). Per dimostrare (“Silvered Water” di Ossama Mohammed, Wiam Simav Bedirxan) che la voglia di raccontare e la ricerca della poesia possono superare la paura e il ricatto della violenza “Abbiamo scelto pensando al pubblico – dice Taviani – non solo agli addetti ai lavori. È un viaggio ai bordi del mondo – tra Siria, Kazakistan, Angola, Parigi, Auschwitz, Roma, Bruxelles – che ha tutta la forza del grande cinema”.

I film, selezionati dalla direzione con la consulenza di Federico Rossin (Cinéma du Réel) e Ludovica Fales (EWA-European Women’s Audiovisual Network), e con la collaborazione di Sandro Nardi, sono stati proposti a una giuria allargata e de-localizzata composta da critici e giornalisti che voterà online il vincitore del Premio Tasca d’Almerita, al miglior documentario in concorso. Al film più votato dal pubblico di salina andrà il Premio Signum.

Si parlerà di Conflitti e Periferie anche con Ascanio Celestini, che il 18 settembre riceve il Premio Ravesi Dal Testo allo Schermo, e con tutti gli ospiti del festival: Giovanni Maria Bellu, Curzio Maltese, Federico Rampini, i registi Agostino Ferrente e Stefano Savona, l’attrice palestinese Tasneem Fared e i musicisti della maratona finale al faro di Lingua, con la consegna del Premio Clandestino SDF 2015: Lorenzo Fragola, Mario Incudine, Sarah Jane Morris, I Kalvi, Le Malmaritate, Piero Pelù, Raf e altre sorprese.

SalinaDocFest aderisce all’iniziativa Posto Occupato, la campagna contro la violenza sulle donne che è nata in provincia di Messina e si è diffusa in tutto il mondo: dalla periferia al centro. Il posto occupato è dedicato a Omayma Benghaloum (34 anni, tunisina) mediatrice culturale presso l’ufficio immigrazione di Messina. Uccisa il 4 settembre da un marito che non capiva le sue scelte.

Il festival ha il patrocinio dell’Associazione Carta di Roma, fondata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (CNOG) e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) per promuovere un’informazione corretta sui temi dell’immigrazione

Info: www.salinadocfest.it

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