Home Eventi SalinaDocFest 2015: miglior documentario “A Syrian Love Story”, tutti i vincitori

SalinaDocFest 2015: miglior documentario “A Syrian Love Story”, tutti i vincitori

a-syrian-love-story-0114

Salina (Eolie), Sabato 19 Settembre 2015  – Il Concorso Internazionale SalinaDcFest 2015 – Conflitti e Periferie si chiude a Santa Marina di Salina. A votare online i film in concorso – selezionati dalla direttrice Giovanna Taviani con la consulenza di Federico Rossin (Cinéma du Réel), Ludovica Fales ((EWA-European Women’s Audiovisual Network), e la collaborazione di Sandro Nardi – è stata una giuria allargata e de-localizzata composta da 15 critici e giornalisti cinematografici: Pedro Armocida, Daniela Brogi, Alberto Crespi, Antonella Filippi, Titta Fiore, Maria Lombardo, Alessandra Magliaro, Lee Marshall, Michele Merenda, Roberto Nepoti, Paola Nicita, Maurizio Porro, Federico Raponi, Silvana Silvestri e Boris Sollazzo.

Il Premio Tasca d’Almerita SDF 2015 per il miglior documentario va al film A Syrian Love Story” di Sean McAllister (Gran Bretagna 2015, 80’). Il regista di “The Liberace of Baghdad” e “The Reluctant Revolutionary”, con la sua ironia ed empatia, ha la capacità unica di penetrare in modo vivo le vicende quotidiane dei protagonisti dei suoi film e seguire da vicino, e in modo memorabile, l’asse contraddittorio delle loro storie private mentre incrociano la storia ufficiale. Lo fa questa volta con il ritratto intimo e coinvolgente dell’amore potente e travagliato tra Raghda e Amer, nel contesto tumultuoso della Siria contemporanea. Un’odissea emotiva e geografica, fuori e dentro il paese, tra vita privata e politica, tra amore e conflitti. Ritira il Premio (Targa di Roberto Intorri, occhiali Mondelliani e € 2.000) la produttrice Einum Shakerifar.

Menzione Speciale al secondo classificato, il film “Silvered Water” di Ossama Mohammed e Wiam Simav Bedirxan (Francia Siria 2014, 92′). La domanda sulla possibilità stessa del documentare costituisce l’arteria pulsante e viva di quest’opera. Bedirxan, un’insegnante di scuola elementare a Homs, contatta in rete il regista Mohammed, chiedendogli di guidarla nel suo tentativo di filmare ciò che accade a Homs. Mohammed, che lavora da un esilio forzato a Parigi, è tormentato dal senso di colpa per il fatto di trovarsi ad osservare gli orrori da lontano. Lo spazio estraniante della rete, nella quale il dialogo intimo tra i due prende vita a poco a poco, lo spazio dove le immagini filmate da Bedirxan a Homs e quelle che circolano anonime sul web, prendono corpo agli occhi di Mohammed, diviene il luogo precario e transitorio di una testimonianza possibile.

Il Premio Signum SDF 2015 (Targa di Roberto Intorre e occhiali Mondelliani) va al film più votato dal pubblico dell’isola: “Those Who Feel The Fire Burning” di Morgan Knibbe (Olanda 2014, 74′). Una barca naviga nella tempesta. Un uomo cade in mare, e comincia il suo sogno, conducendoci in un viaggio poetico e appassionante all’interno della situazione dei rifugiati in fuga verso l’Europa. Il film diviene così, sul confine stravolto tra finzione e non-finzione, la revêrie di una figura spettrale, che corre lungo il confine europeo meridionale e si sofferma sulle storie delle molte persone disilluse, che sembrano condividere con lui un limbo, l’attesa di una liberazione sul limite di un presunto paradiso.

Il Malvasia Contest Isolani sì, isolati no, dedicato ai filmaker delle isole italiane, è stato vinto dal cortometraggio “Un’isola in se” di Gianfranco Taranto. Il Consorzio Malvasia delle Lipari offre al vincitorte una Go Pro Hero 4. Menzione Speciale al corto “Mare Monstrum” di Rita Stivale, che riceverà una cassa di malvasie delle Lipari Giona.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here