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Berlinale 2016: “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi vince l’Orso d’oro

Il film ha colpito critica e pubblico della 66esima Berlinale

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Berlino, 20 Febbraio 2016 – “Fuocoammare”, il docufilm di Gianfranco Rosi, si aggiudica l’Orso d’oro alla 66esima edizione del Festvial di Berlino. Il regista commosso ha chiamato sul palco il dottor Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e cuore del film insieme al piccolo Samuele, e poi Peppino Del Volgo, suo aiuto regista: “Loro mi hanno convinto a fare questo film e mi hanno fatto conoscere l’isola. Voglio ringraziare il festival per aver avuto il coraggio di mettere in concorso un documentario. E’ un’enorme vittoria e ringrazio Rai Cinema e l’Istituto Luce. Penso a tutti quelli che non arrivano mai a Lampedusa in questo viaggio della speranza e voglio dedicare il premio alla gente di Lampedusa che apre il cuore agli altri. Quando ho chiesto a Bartolo cosa fa di Lampedusa un paese così generoso, mi ha risposto: siamo pescatori e accettiamo qualsiasi cosa venga dal mare. L’Europa sta considerando le sue politiche, io ho paura soprattutto delle barriere mentali e spero che sia chiaro che la gente non può morire in mare mentre fugge da terribili tragedie”. Poi Rosi ha mandato un bacio a sua figlia Emma: “Siamo stati a lungo lontani mentre ero a Lampedusa, ma ti prometto che ora ci rifaremo”.

Il film di Rosi, già Leone d’oro a Venezia con “Sacro GRA”, girato nel corso di un anno e mezzo a Lampedusa documentando da un lato la vita sospesa di alcuni suoi abitanti e dall’altro quella drammatica dei migranti in esodo verso l’Europa, aveva colpito sin dall’inizio critica e pubblico della Berlinale.

“Film eccitante e originale, la giuria è stata travolta dalla compassione – ha detto sul palco la presidente della giuria Meryl Streep, al fianco del direttore Dieter Kosslick – Un film che mette insieme arte e politica e tante sfumature. È esattamente quel che significa arte nel modo in cui lo intende la Berlinale. Un libero racconto e immagini di verità che ci racconta quello che succede oggi. Un film urgente, visionario, necessario”.

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“Fuocoammare” è il nuovo film documentario del Leone d’Oro Gianfranco Rosi presentato in Concorso alla Berlinale 2016. Il film uscirà nelle sale dal 18 febbraio distribuito da Istituto Luce Cinecittà e 01 Distribution.

Nel suo viaggio intorno al mondo per raccontare persone e luoghi invisibili ai più, dopo l’India dei barcaioli (Boatman), il deserto americano dei drop-out (Below Sea Level), il Messico dei killer del narcotraffico (El Sicario, room 164), la Roma del Grande Raccordo Anulare (Sacro Gra), Gianfranco Rosi è andato a Lampedusa, nell’epicentro del clamore mediatico, per cercare, laddove sembrerebbe non esserci più, l’invisibile e le sue storie. Seguendo il suo metodo di totale immersione, Rosi si è trasferito per più di un anno sull’isola facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d’Europa raccontando i diversi destini di chi sull’isola ci abita da sempre, i lampedusani, e chi ci arriva per andare altrove, i migranti.

Da questa immersione è nato “Fuocoammare”. Racconta di Samuele che ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un’isola come le altre, è Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, a volte partecipi, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.

L’invito a partecipare alla Berlinale è arrivato mentre Rosi stava ancora girando a Lampedusa, dove è stato trasferito il montaggio per garantire il continuo scambio tra realtà e narrazione documentaristica. “È sempre difficile staccarmi dai personaggi e dai luoghi delle riprese, ma questa volta lo è ancora di più. Più che in altri miei progetti, ho sentito però la necessità di restituire al più presto questa esperienza per metterla in dialogo con il presente e le sue domande. Sono particolarmente contento di portare a Berlino, nel centro dell’Europa, il racconto di Lampedusa, dei suoi abitanti e dei suoi migranti, proprio ora che la cronaca impone nuovi ragionamenti”.

Il film, prodotto da Donatella Palermo e Gianfranco Rosi, è una produzione 21Uno FilmStemal EntertainmentIstituto Luce-Cinecittà e Rai Cinema ed è una coproduzione italo-francese Les Films D’Ici e Arte France Cinema.

Regia, fotografia, suono di Gianfranco Rosi; il montaggio di Jacopo Quadri; aiuto-regia di Giuseppe del Volgo. Soggetto di Gianfranco Rosi, da un’idea di Carla Cattani.

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