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“Fuocoammare” apre il Guerre & Pace FilmFest 2016

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Si tiene a Nettuno (Roma) dal 25 al 31 luglio 2016 – a ingresso gratuitofino a esaurimento posti – presso il complesso architettonico di Forte Sangallo, la quattrordicesima edizione del Guerre&Pace FilmFest, vetrina unica dedicata al cinema di guerra e di pace, organizzata dall’Associazione Seven, con la direzione artistica di Stefania Bianchi. Una settimana con proiezioni di lungometraggi, documentari, ma anchemostre, libri – in collaborazione con le principali case editrici.

Il tema di questa edizione è: “Esodi di guerra”, per raccontare storie di uomini e donne in fuga da esistenze difficili e in cerca di un futuro migliore, ma anche storie di convivenze e integrazione tra le diverse etnie. Un aspetto fondamentale rispetto a guerre e conflitti, oggi è quello che riguarda la gran massa di persone che fuggono da situazioni difficili per riversarsi sull’Europa. Dove non è facile distinguere tra profughi, rifugiati e migranti. Solo dal 2011, sessanta milioni di persone hanno dovuto fuggire dalla guerra e dalla violenza. Il 2015 è stato un anno in cui le tematiche delle migrazioni hanno conquistato la ribalta mediatica per effetto dell’afflusso di persone in fuga da Libia, Siria, Corno d’Africa e da molti altri Paesi in crisi.

Il programma della 7 giorni di festival si apre lunedì 25 luglio alle ore 20.30 con i saluti al pubblico. Alle 21.15 la prima proiezione, della sezione documentari – organizzata in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà – con “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi, che ha per oggetto l’isola di Lampedusa e gli sbarchi di migranti che la interessano, vincitore dell’Orso d’Oro per il miglior film a Festival di Berlino di quest’anno, candidato a 4 David di Donatello e vincitore del Nastro d’Argento Speciale per il Documentario.

Martedì 26 luglio alle ore 19.00 proiezione del documentario “Vacanze di guerra” di Alessandro Rossetto: mentre le truppe hitleriane stanno travolgendo Parigi, sei grandi navi della Marina Militare Italiana lasciano la Libia, dirette ad un porto dell’Adriatico settentrionale. A bordo non ci sono soldati, ma bambini, dodici o tredicimila bambini, tutti i figli tra i quattro e i dodici anni di quei contadini che il regime ha convinto pochi mesi prima a mettere radici sulla “quarta sponda” d’Italia. Alle 20.30 presentazione del libro “Il mio nome è un colore”, racconto sul valore dell’essere umano ambientato nella prima metà del secolo scorso a Nettuno, realizzato dall’associazione cultrale La Tamerice. Chiude la giornata la proiezione alle 21.15 del lungometraggio “Dheepan – Una nuova vita” di Jacques Audiard.

Mercoledì 27 luglio alle ore 19.00 il documentario “Fratelli d’Italia” di Claudio Giovannesi. Alle 20.30 la presentazione del libro “Le marocchinate” di Stefania Catallo, alla presenza dell’autrice. Alle 21.15 il lungometraggio “Welcome” di Philippe Loiret.

Giovedì 28 luglio alle ore 19.00 il documentario “Profughi a Cinecittà” di Marco Bertozzi. Alle 20.30, alla presenza dell’autore, presentazione del libro “Notturno bizantino” di Luigi De Pascalis. Chiude la serata a partire dalle 21.15 la proiezione del lungometraggio “Terraferma” di Emanuele Crialese.

Venerdì 29 luglio alle ore 19.00 proiezione del documentario “Albania, il Paese di fronte”, diretto a quattro mani da Roland Sejko e Mauro Brescia. Il libro presentato alle 20.30 sarà “Lettere al di là del muro” di Stefano Apuzzo, Serena Baldini e Barbara Archetti. Alle 20.30 proiezione del film diretto da Marco Tullio Giordana, “Quando sei nato non puoi più nasconderti”.

Sabato 30 luglio il documentario che apre la giornata è “Pasta nera” di Alessandro Piva, alle ore 19.00. Alle 21.15 il lungometraggio firmato da Ridley Scott, “Exodus – Re e Dei”.

Nell’ultima serata del festival, domenica 31 luglio, saranno proiettati il documentario “Dustur” di Marco Santarelli e “Il Bel Canto”, di Carlo Cotti, omaggio all’Opera realizzato con immagini dell’Archivio Luce da un regista che da anni abita a Nettuno.

Il visual di quest’anno è la foto del fotografo messicano Alfredo Estrella, scattata a Chacamax Community nel Chiapas, in Messico dal titolo “A migrant run for a dream”, concessa al festival.

Per maggiori informazioni: www.guerreepacefilmfest.it

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