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“Mothers. L’Amore che cambia il Mondo” di Fabio Lovino presentato alla Camera dei Deputati

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Il 29 settembre alla Camera dei Deputati WeWorld ha presentato il film documentario “Mothers. L’Amore che cambia il Mondo”, realizzato insieme al fotografo di fama internazionale Fabio Lovino per sensibilizzare sui diritti delle mamme in Italia e nel Sud del Mondo.

Alla presentazione, con il patrocinio della Camera dei Deputati, hanno partecipato: Marco Chiesara (Presidente di WeWorld), Fabio LovinoValeria Fedeli (Vice Presidente Senato), Pietro Sebastiani (Direttore Generale Cooperazione italiana allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e Filomena Albano (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza).

Tanti gli ospiti presenti alla serata: Alessio Boni, Rocio Munoz Morales, Lucrezia Lante Della Rovere, Francesca Senette, Carlotta Natoli, Kim Rossi Stuart, Ilaria Spada, Veronica Maya, Nathalie Rapti Gomez, Tiziana Rocca, Valeria Bilello e Alan Cappelli.

“Mothers. L’Amore che cambia il Mondo” racconta la necessità di puntare i riflettori su un tema “naturale” come la maternità, su cui ancora oggi, però, permangono ancora troppe zone d’ombra. Molti, troppi i diritti che non sono garantiti alle mamme e ai loro bambini.

“Film come ‘Mothers’ sono davvero importanti perché mettono insieme storie diverse tra loro, che vivono in contesti difficili, e che si uniscono in una sola voce. Una voce che accende i riflettori sui diritti delle madri in Italia e nel sud del mondo – ha commentato Valeria Fedeli – Purtroppo, in molti, troppi, contesti la maternità è percepita ancora come un problema ed è per questo fondamentale parlare di parità di genere a partire dalle scuole, nelle istituzioni, nello sport e anche al cinema. Le nostre società saranno migliori solo quando essere mamma sarà riconosciuto da tutte e tutti come un’opportunità e non un limite. C’è una responsabilità pubblica e privata che deve essere condivisa tra donne e uomini nella maternità, così come è importante dare dignità alla paternità”.

Per raccontare le mamme – e le donne – dei progetti di WeWorld, Fabio Lovino ha viaggiato per un anno intero nei Paesi dove interviene la Ong per dare voce ai loro diritti attraverso le immagini e le parole dei protagonisti. Da Palermo a Torino, passando per Napoli, dal Benin al Nepal, dalla Cambogia al Brasile queste immagini – foto e video – raccontano una storia comune fatta di coraggio, conquiste e amore quotidiani. Attraverso ritratti e interviste intime il racconto delle storie di queste protagoniste parla di un quotidiano che va oltre l’immediatamente visibile.

“Ho cercato di approcciarmi a questo progetto, a questo lungo viaggio nel mondo con WeWorld, senza retorica in modo puro quasi con gli occhi di un bambino che per la prima volta vede una cosa nuova, oscurando per un periodo nella mia memoria tutto ciò che so o che ho già visto su questi 5 paesi: Italia Benin Cambogia Nepal e Brasile – ha raccontato Fabio Lovino – Un viaggio non turistico, un viaggio antropologico, sociale ed empatico durato un anno. E’ stato un anno intenso doloroso, gioioso, faticoso, per uno straordinario confronto con persone distanti per miglia, ma cosi vicine a noi, fondendo pensieri e culture. Un viaggio indimenticabile”.

“Attraverso questo film − spiega WeWorld – abbiamo la possibilità ancora una volta di parlare di diritti negati di donne e bambini, di ricordare quanto siano interconnessi gli uni per gli altri. Per questo è importante continuare a lavorare su mamma e bambino, a difendere insieme le mamme e i loro bambini, perché solo con questo approccio possiamo fare davvero la differenza”.

“Pochi giorni fa insieme all’Unione Europea abbiamo parlato proprio di questa coppia inscindibile, grazie a un progetto iniziato insieme, che vuole contribuire in modo significativo al miglioramento della condizione di donne e bambini, con attenzione al tema della nutrizione, sin dalla la fase cruciale, che va dalla gravidanza ai primi due anni di età del bambino – ha dichiarato Marco Chiesara, Presidente di WeWorld – Quelli che vengono chiamati i primi 1.000 giorni. Un periodo di vita in cui la nutrizione è fondamentale per un corretto sviluppo del cervello, una crescita sana e un solido sistema immunitario. Una malnutrizione (nella mamma prima, e nel bambino poi) in uno stadio di vita così precoce può pregiudicare irreversibilmente lo sviluppo dell’encefalo e la crescita fisica del bambino”.

“In Kenya − racconta WeWorld – dove abbiamo iniziato ad intervenire con programmi dedicati ai 1.000 giorni, però, le madri non hanno queste nozioni fondamentali. Le mamme non si controllano, non mangiano regolarmente, non partoriscono in ospedale. Se stanno male si curano da sole, perché in Kenya spesso la loro vita vale meno di quella della mucca in cortile. Il nostro progetto in Kenya vuole mettere un punto, perché la denutrizione non è ineluttabile, ma prevedibile con investimenti economici adeguati, politiche e interventi volti a migliorare la salute e la nutrizione materna. Se gli investimenti sui primi 1.000 giorni sono fondamentali, è ugualmente importante garantire il diritto alla salute delle donne sin dall’infanzia, in modo da rompere quel ciclo della malnutrizione che si riproduce di generazione in generazione. Le donne e le mamme, se supportate da programmi adeguati, possono essere il motore del cambiamento per se stesse e per i propri figli. Anche in Italia dove ancora troppo spesso ‘i figli appartengono solo alle madri’ “.

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