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“Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti vince il Premio N.I.C.E. Città di Firenze 2016

Gabriele Mainetti con “Lo chiamavano Jeeg Robot” vince il premio del pubblico americano Premio N.I.C.E. Città di Firenze 2016. Menzione speciale per “If Only I Were That Warrior” di Valerio Ciriaci.

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San Francisco, 21 novembre 2016 – “Lo chiamavano Jeeg Robot” di Gabriele Mainetti si aggiudica il premio del pubblico americano Premio N.I.C.E. Città di Firenze 2016 nella 26esima edizione del festival del cinema italiano emergente N.I.C.E. USA 2016. Menzione speciale, fuori concorso, al documentario “If Only I Were That Warrior” di Valerio Ciriaci, presentato in collaborazione con il Festival dei Popoli, per l’importanza del lavoro di documentazione svolto e per il tema trattato. Grande successo di pubblico per tutti i film, proiezioni sold out con lunghe code all’ingresso del Vogue Theater prima dell’inizio degli spettacoli. Il festival sta proseguendo con il medesimo a New York, dove si concluderà il 23 novembre.

“Ancora una volta il N.I.C.E. Festival, forte della sua tradizione lunga 26 anni, dimostra di saper promuovere il miglior cinema italiano negli Stati Uniti e nel mondo, avendo proposto a San Francisco sette titoli della migliore cinematografia recente – afferma Stefania Ippoliti, responsabile Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana – Il regista vincitore del Premio N.I.C.E. Città di Firenze, votato proprio negli Usa, riceverà l’ambito riconoscimento sul palco de La Compagnia, la nuova Casa del Cinema della Toscana, che ribadisce, con il N.I.C.E. festival, la sua vocazione alla promozione dei festival internazionali. Siamo orgogliosi del lavoro portato avanti dal festival fiorentino diretto da Viviana del Bianco, che fa da portabandiera nel mondo ad una cinematografia, quella italiana, che esprime ogni anno talenti di rilievo”.

Acclamatissimo dal pubblico americano, “Lo chiamavano Jeeg Robot” racconta la storia di Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria), un pregiudicato di borgata, che sbarca il lunario con piccoli furti. Un giorno, mentre scappa dalla polizia, si tuffa nel Tevere per nascondersi e cade per errore in un barile di materiale radioattivo, uscendone barcollante e mezzo morto. In compenso il giorno dopo si risveglia dotato di forza e resistenza sovraumane. Ombroso, introverso e chiuso in sé stesso, Enzo accoglie il dono dei nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra Alessia (Ilenia Pastorelli), convinta che lui sia l’eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d’Acciaio.

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“If Only I Were That Warrior” di Valerio Ciriaci è stato accolto con grande interesse in sala e ha ricevuto una menzione speciale per l’importanza del lavoro di documentazione svolto e per la tematica affrontata.

Quando il 12 agosto del 2012 il comune di Affile (Roma) inaugura un monumento dedicato al gerarca fascista Rodolfo Graziani, generale durante la Guerra d’Etiopia del 1935 e primo viceré della nuova colonia, le comunità degli etiopi di tutto il mondo si mobilitano. A Graziani infatti furono attribuiti crimini di guerra per i quali non fu mai processato. “If Only I Were That Warrior” è la lucida fotografia di un inconscio collettivo in cui ancora risuona un rumore sinistro della storia.

“Lo chiamavano Jeeg Robot” sarà proiettato il 9 dicembre a Firenze, per la prima volta nella nuova sala della Casa del Cinema della Toscana – Teatro della Compagnia, alla presenza del cast e delle autorità cittadine. Durante la serata che concluderà la “50 Giorni di Cinema Internazionale”, oltre al Premio N.I.C.E. Città di Firenze, sarà consegnato anche il Premio Miglior Film – Giuria degli studenti delle scuole toscane, in collaborazione con IED.

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