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Torino Film Festival: i cinque pezzi facili musicali del guest director Gabriele Salvatores

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Gabriele Salvatores, guest director del 34° Torino Film Festival, ha più volte ricordato come i cinque film che ha scelto di presentare in questi giorni al Festival (da “Jules et Jim” di Truffaut a “Fragole e sangue” di Stuart Hagmann, passando per “Blow-Up” di Antonioni, “If…” di Lindsay Anderson e “Alice’s Restaurant” di Arthur Penn), sono solo alcuni dei pezzi facili di un vero e proprio meccanismo dell’immaginario che gli ha impedito di diventare un avvocato e scegliere invece di incamminarsi sulla strada del teatro prima e del cinema poi.

Fedele all’idea di quegli anni che un film possa cambiarti la vita, non meno importante nella sua formazione, come è evidente anche dal suo stesso cinema, sono state la letteratura e la musica.

E quali sono, quindi, gli album che hanno cambiato la vita al futuro regista di “Turné” e “Mediterraneo”? Quali, in definitiva, i suoi cinque pezzi facili musicali? “Sicuramente i Pink Floyd di Dark Side of the Moon e Wish You Were Here”, come rivela in un’intervista al TFF, ma anche Jimi Hendrix, “la reincarnazione di Mozart”, senza dimenticare due poeti come Leonard Cohen, il grandissimo cantautore canadese appena scomparso, e il neo Premio Nobel Bob Dylan.

Il 34° Torino Film Festival #TFF34 è in programma dal 18 al 26 novembre 2016.

Per maggiori informazioni: www.torinofilmfest.org

 

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