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Dino Risi, grande retrospettiva al MoMA di New York

Per i 100 anni dalla nascita del genio della commedia all’italiana, nel museo della Grande Mela la retrospettiva con 19 film, 15 copie in versione restaurata 35mm, e 8 rari documentari. Tre settimane di grande cinema italiano, da mercoledì 14 dicembre con la première della nuova versione restaurata in 4k de “Il sorpasso”.

Dino-Risi-2016

Il 23 dicembre di 100 anni fa nasceva Dino Risi, maestro vero del cinema italiano e uno dei padri geniali della commedia all’italiana, formula che il nome stesso del regista basta a spiegare come non sia stata un genere o un’ondata, ma un modo di intendere il cinema e un punto di vista sul mondo, che in Italia ha avuto il suo osservatorio privilegiato; riuscendo a farsi visione non di un solo paese, ma su un’umanità.

Per onorare questo speciale anniversario, Istituto Luce-Cinecittà e il MoMA di New York presentano e organizzano la grande retrospettiva Dino Risi: dal 14 dicembre fino al 6 gennaio 2017, 19 lungometraggi e due serie di documentari ancora molto poco noti, nella maggior parte in copie 35 mm restaurate.

La retrospettiva di New York offre al pubblico americano – dove Risi gode di una solida reputazione per un pugno di capolavori – quasi tutti i titoli maggiori del regista milanese scomparso nel 2008, e si pone come occasione unica per la platea e la stampa della Grande Mela di rileggere l’opera singolare e smagliante di un artista che il MoMA, nel suo annuncio di presentazione, mette a paragone col geniale illustratore e pittore Honoré Daumier, un “collega” del XIX secolo capace di creare con la satira e la sintesi una galleria di tipi umani memorabili, e il ritratto di una società.

La retrospettiva parte con un titolo che meglio non potrebbe definire quest’arte: “Il sorpasso”, del 1962, mercoledì 14 dicembre in prima visione nella nuova versione restaurata in 4k grazie a Luce Cinecittà, Cineteca di Bologna, Surf Film, Lyon Film Ltd, RTI Gruppo Mediaset, e concessa da Janus Film, attuale distributore americano del film. Film in cui al MoMA si troverà la quintessenza del talento di Risi: lo sguardo corrosivo, ma partecipe, la descrizione palmo a palmo di una società, specie quella del boom e delle sue derive; la creazione di caratteri divenuti da subito proverbiali, di dialoghi e battute memorabili. Il cinismo insieme alla capacità, unica in Risi, di non cadere nella retorica di una rappresentazione, di un vizio, ma di avere compassione onesta per i suoi personaggi. E ovviamente le prove di attori anch’esse entrate nel bagaglio di ricordi degli italiani (e non solo degli italiani), e una regia che non fa sfoggio – ma non sfugge allo sguardo – di intelligenza e cura sottili, talvolta perfette. Una regia quasi invisibile, e micidiale.

Con ai massimi livelli alcuni vertici del mestiere d’attore in Italia: dallo stesso Gassman de “Il sorpasso” (e il suo perfetto pendant Trintignant), ancora al grande Vittorio a fianco di un impareggiabile Ugo Tognazzi ne “I mostri” (coppia tra le più applaudite di sempre dentro un film italiano, e più rammemorate da ogni spettatore; che ritroviamo in sodalizio a New York anche ne “La marcia su Roma” e in “In nome del popolo italiano”). O l’Alberto Sordi quasi irripetibile di “Una vita difficile”, drammatico e febbrile anche nella grana comica de “Il vedovo” a fianco di Franca Valeri; o il commovente Walter Chiari de “Il giovedì”; o i due monumenti al mestiere di attore unico di Gassman e Tognazzi rispettivamente in “Profumo di donna” e de “La stanza del vescovo”.

Capolavori e successi duraturi di pubblico – come il blockbuster “Poveri ma belli” – e tante altre storie create da Risi con alcuni dei più grandi narratori per il cinema d’Italia: Sonego, Age e Scarpelli, Maccari, Scola… Un atlante di caratteri, costumi, cambiamenti della società italiana, inquadrati dalla camera di quel laureato in medicina che abbandonò la carriera da psichiatra per restituire sullo schermo manie, tic, vezzi, drammi, di decine di caratteri, con la sola cura (ma provvidenziale) di metterceli davanti come uno specchio, e tramite il riso e la satira, di poterli comprendere.

La retrospettiva del MoMA propone infine un lato documentaristico di assoluto rilievo, con la proiezione di otto brevi film documentari girati da Risi tra il 1946 e il 1953, e che rappresentano la sua “scuola” di cinema, con un’attenzione significativa a situazioni e figure “neorealistiche” e storiche: da “Verso la vita” su un orfanotrofio, a “1848” sulle cinque giornate di Milano, a quel “Buio in sala” che nel dialogo tra mondo del cinema e mondo fuori rappresenta un delizioso sunto del Risi che verrà. Tutte le copie dei documentari sono fornite dal CSC – Cineteca Nazionale, il cui direttore della Sede Piemonte, Sergio Toffetti, presenterà i primi corti al MoMA il 15 dicembre.

E un altro film documentario da non perdere sarà “Dino Risi Forever”, diretto dal giornalista Fabrizio Corallo e prodotto da 3D produzioni, un ritratto intessuto con le parole in prima persona del regista – con aneddoti folgoranti e inediti – e arricchito dalle testimonianze di colleghi del calibro di Martin Scorsese, Ettore Scola, Mario Monicelli e Marco Tullio Giordana, oltre che dell’indimenticabile coprotagonista de “Il sorpasso” Jean Louis Trintignant.

Inoltre, accompagna la retrospettiva un volume, “Dino Risi – Pensieri, parole, immagini”, curato da Steve Della Casa, e realizzato da Istituto Luce-Cinecittà, Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale ed Edizioni Sabinae, ricco di racconti di e su Risi, e di un prezioso apparato fotografico.

La retrospettiva Dino Risi è organizzata da Camilla Cormanni e Paola Ruggiero per Istituto Luce-Cinecittà e da Joshua Siegel, Curator, Department of Film, per il MoMA di New York, con uno speciale ringraziamento a Sergio Toffetti di CSC – Cineteca Nazionale, e Janus Films.

Per maggiori informazioni:
https://www.moma.org/calendar/film/3628?locale=en

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