Home Eventi Corti d’Argento 2017: vince “Moby Dick” con Kasia Smutniak, tutti i vincitori

Corti d’Argento 2017: vince “Moby Dick” con Kasia Smutniak, tutti i vincitori

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Roma, 20 Aprile 2017 – Va a Moby Dick di Nicola Sorcinelli, con Kasia Smutniak, il Nastro d’Argento per il miglior cortometraggio 2017. Vince, per l’animazione, Life sucks! But at least I’ve got elbows, corto di Nicola Piovesan già diventato anche una web serie di culto. Così ha deciso il Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici SNGCI che, consegnando oggi i due Nastri ai Corti d’Argento 2017, ha anche assegnato i premi speciali a Chiara Caselli per il suo Molly Bloom, a Pivio autore con Marcello Saurino di It’s fine anyway e al corto di produzione italiana Il silenzio di Farnoosh Samadi e Ali Asgari, iraniani che risiedono nel nostro Paese.

Un riconoscimento speciale, per la sperimentazione eccezionale di Ningyo, ideato e scritto con Nicola Guaglianone, è andato a un regista rivelazione delle ultime stagioni come Gabriele Mainetti, arrivato al successo con Lo chiamavano Jeeg Robot proprio dopo il training del suo cinema breve. In Ningyo, dimostra come anche nel segno del marketing pubblicitario si possa cogliere l’occasione di sperimentare un linguaggio inedito.

Due menzioni speciali per l’animazione sono andate a Lo Steinway di Massimo Ottoni e a Journal animè di Donato Sansone. La giuria segnala anche cinque titoli per la particolare attenzione all’attualità, soprattutto nel sociale: La viaggiatrice di Davide Vigore, sulle donne migranti; Lettere a mia figlia di Giuseppe Alessio Nuzzo, corto sull’Alzheimer reso ancora più intenso dall’interpretazione di Leo Gullotta; No borders, realizzato anche attraverso un esperimento di realtà virtuale da Haider Rashid vincitore della prima edizione di Migrarti; Ovunque proteggi di Massimo Bondielli, corto di denuncia sul caso della strage ferroviaria di Viareggio, qui raccontata dalla parte dei parenti delle vittime; Uomo in mare di Emanuele Palamara, con un’interessante interpretazione di Marco D’Amore, sul “caso” dei testimoni di giustizia in attesa di protezione.

Per maggiori informazioni: www.cinemagazineweb.it

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